MILANO (MF-DJ)--L'Iran ha detto di aver sventato un tentativo di sabotaggio contro una struttura appartenente alla sua agenzia atomica vicino alla capitale. Si tratta dell'ultimo attacco ai danni del programma nucleare di Teheran dopo l'elezione del nuovo presidente del Paese.

I sabotatori hanno preso di mira l'edificio a Karaj, a ovest di Teheran, questa mattina ma sono stati ostacolati, secondo l'agenzia di stampa semiufficiale iraniana Tasnim. Le autorità iraniane non hanno detto cosa contenesse l'edificio né fornito altri dettagli sull'attacco.

La PressTv statale ha affermato che il "tentativo ostile" non ha causato danni o vittime a causa delle precauzioni prese dopo i precedenti attacchi agli impianti nucleari del Paese e dopo l'uccisione di uno dei suoi principali scienziati nucleari. Gli investigatori stanno cercando di identificare i colpevoli, ha riportato la tv.

Il presunto tentativo di sabotaggio arriva in un momento politicamente delicato per l'Iran. Il Paese la scorsa settimana ha eletto un nuovo presidente conservatore, Ebrahim Raisi, che ha affermato di sostenere il rilancio dell'accordo sul nucleare del 2015 con gli Stati Uniti e altre potenze mondiali. Lunedì però il nuovo leader ha spedito al mittente uno degli obiettivi chiave dell'amministrazione Biden nel quadro dei negoziati per il rilancio dell'accordo sul nucleare, dicendo che Teheran non smetterà di sostenere i gruppi di miliziani sciiti che combattono in tutto il Medio Oriente e non porrà un freno al suo programma missilistico.

Raisi deve affrontare sfide difficili mentre si prepara a entrare in carica ad agosto. Il giorno dopo la sua elezione, uno dei principali impianti nucleari del Paese ha subito un inspiegabile blackout. Ieri le agenzie statunitensi hanno sequestrato più di 30 domini web iraniani, inclusi siti gestiti dalla PressTv sostenuta dal Governo e canali di social media affiliati alle milizie sostenute dall'Iran in Iraq.

Negli ultimi due anni, l'Iran ha intensificato le sue attività nucleari per costringere gli Stati Uniti a eliminare le sanzioni contro il Paese - violando molteplici limiti chiave nell'accordo sul nucleare - e le ambizioni atomiche di Teheran sono state sottoposte a un maggiore controllo internazionale.

Teheran sta attualmente negoziando con i diplomatici statunitensi, europei, russi e cinesi a Vienna per rilanciare l'accordo del 2015, che ha posto un freno alle sue attività di arricchimento in cambio di un allentamento delle sanzioni statunitensi. L'ex presidente Usa, Donald Trump, ha ritirato gli Stati Uniti dall'intesa nel 2018, affermando che l'accordo non andava abbastanza lontano e non poneva un freno alle altre attività militari dell'Iran.

Il programma nucleare iraniano era stato preso di mira in una serie di precedenti attacchi. Uno ad aprile ha colpito la sua centrale nucleare principale di Natanz rischiando di distruggere centinaia di centrifughe per l'arricchimento dell'uranio. A novembre, uno dei principali scienziati nucleari del Paese, Mohsen Fakhrizadeh, è stato ucciso fuori da Teheran e un incendio a Natanz a luglio ha gravemente danneggiato una sala di montaggio di una centrifuga.

L'Iran ha accusato Israele di aver orchestrato la maggior parte dei recenti attacchi che hanno preso di mira il programma nucleare. Israele, che si oppone con veemenza all'accordo sul nucleare, non ha commentato le accuse ma ha detto che è disposto ad agire da sola, se necessario, per impedire all'Iran di acquisire un'arma nucleare.

L'Iran ha insistito a lungo sul fatto che il suo programma di arricchimento nucleare è per scopi energetici civili. Con l'accordo sul nucleare, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha ottenuto un accesso per il monitoraggio senza precedenti alle strutture iraniane ma da allora ha criticato l'Iran per l'insufficiente cooperazione e per la sua incapacità di spiegare la presenza di particelle di uranio in tre siti non dichiarati.

Negli ultimi mesi, l'Iran ha minacciato di limitare ulteriormente l'accesso agli ispettori nucleari delle Nazioni Unite se gli Stati Uniti non revocheranno le sanzioni.

Il presunto tentativo di sabotaggio arriva pochi giorni dopo che una delle principali centrali nucleari del Paese a Bushehr è andata parzialmente offline a causa di un inspiegabile blackout. Un'unità della centrale nucleare di Bushehr ha iniziato a perdere potenza intorno alle 20h00 ora locale di sabato, scollegando l'unità dal circuito il giorno successivo, secondo l'agenzia per l'energia atomica iraniana.

Un portavoce del ministero dell'Energia iraniano ha detto lunedì che la disconnessione dell'unità è stata dovuta a un errore tecnico e che l'impianto sarebbe probabilmente tornato in servizio entro quattro giorni.

cos

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June 23, 2021 09:54 ET (13:54 GMT)