ROMA (MF-NW)--I dati Istat sull'economia sommersa e le attività illegali pari a 192 miliardi di euro nel 2021 sono "sconfortanti, non degni di un Paese civile. Al di là del peggioramento rispetto all'anno precedente, dovuto alla pandemia e ai lockdown del 2020, l'evasione è una voragine, un burrone dal quale non si riesce a uscire. Quanto al lavoro nero, è una battaglia persa, dato che nessuno ha mai voluto ancora combatterla".

Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, aggiungendo che "non basta, infatti, qualche assunzione in più all'Ispettorato nazionale del lavoro per contrastare gli incidenti sul lavoro, una vergogna nazionale, o per curare la piaga sociale del lavoro nero. Bisogna cambiare le regole, creando un contrasto di interessi tra datore di lavoro e lavoratore. Fino a che il dipendente che denuncia di aver lavorato in nero rischia di essere perseguito come evasore e di dover pagare le tasse arretrate, non si andrà da nessuna parte. Anche i termini per impugnare il licenziamento illegittimo, pari ad appena 60 giorni, sono assurdi per un lavoratore in nero che deve trovare le prove di essere stato un lavoratore di quell'azienda e di certo non facilitano l'emersione del fenomeno" aggiunge Dona.

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October 13, 2023 05:32 ET (09:32 GMT)