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ROMA (Reuters) - La Camera ha approvato questa mattina in via definitiva il disegno di legge sull'autonomia differenziata, al termine di una discussione in Aula proseguita tutta la notte e nonostante le critiche dell'opposizione.

Con la nuova legge, promossa dal ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli (Lega), le regioni potranno negoziare con il governo maggiori competenze in 23 materie, tra cui sanità, istruzione, ambiente ed energia.

L'approvazione, con 172 voti favorevoli, 99 contrari e un astenuto, è stata accolta con entusiasmo dai parlamentari della Lega, che hanno esibito la bandiera della Repubblica di Venezia, mentre i deputati di minoranza hanno protestato intonando l'inno nazionale e sventolando il tricolore.

Il leader della Lega e vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, ha festeggiato il risultato su X come "una vittoria di tutti gli italiani", aggiungendo che la riforma aiuterà l'Italia a diventare un Paese più moderno con meno sprechi di risorse.

Il provvedimento sull'autonomia differenziata fa parte di un pacchetto di riforme concordate dai partiti della coalizione del governo di Giorgia Meloni, che include anche l'elezione diretta del capo del governo.

"Un passo avanti per costruire un'Italia più forte e più giusta, superare le differenze che esistono oggi tra i diversi territori della Nazione", ha detto Meloni su X.

Al contrario, secondo i critici la legge aggraverà la storica frattura tra il nord e il sud del Paese, già evidente tra la Calabria, dove il Pil pro-capite è circa la metà della media dell'Ue, e la provincia autonoma di Bolzano, dove si attesta intorno al 150% della media Ue.

"Sancite che esistono cittadine e cittadini di serie A e di serie B a seconda della regione in cui nascono", ha detto la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, rivolgendosi al governo nel suo intervento in Parlamento.

Anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha definito la legge "un provvedimento che non serve al nord e che fa male al sud" e "una follia istituzionale", unendosi agli appelli per raccogliere le 500.000 firme necessarie a indire un referendum abrogativo.

(Matteo Negri, editing Gianluca Semeraro)