(Alliance News) - Lo scorso novembre, il debito delle amministrazioni pubbliche in Italia è diminuito di EUR12,6 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a EUR2.855,0 miliardi, come reso noto dalla Banca d'Italia lunedì.

La diminuzione riflette quella delle disponibilità liquide del Tesoro di EUR12,9 miliardi a EUR39,6 miliardi e un piccolo avanzo di cassa delle amministrazioni pubbliche di EUR800 milioni; in senso opposto, ha operato l'effetto complessivo degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio, per complessivamente EUR1,1 miliardi.

Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito consolidato delle amministrazioni centrali è diminuito di EUR12,6 miliardi mentre quello delle amministrazioni locali e quello degli enti di previdenza sono rimasti pressoché invariati.

La vita media residua è marginalmente aumentata a 7,8 anni.

La quota del debito detenuta dalla Banca d'Italia è rimasta stabile al 24,4%; a ottobre - ultimo mese per cui questo dato è disponibile - quella detenuta dai non residenti è aumentata al 27,4% dal 27,0% del mese precedente mentre quella in capo agli altri residenti - principalmente famiglie e imprese non finanziarie - è aumentata al 13,4% dal 12,7% di settembre.

Nello scorso novembre, le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a EUR51,8 miliardi, in aumento del 12,3% da EUR5,7 miliardi rispetto al corrispondente mese del 2022. Negli 11 mesi dell'anno scorso, le entrate tributarie sono state pari a EUR480,1 miliardi, in aumento del 7,5% da EUR33,6 miliardi rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter

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