ROMA (MF-DJ)--Per l'Arbitro assicurativo c'è "il rischio che l'estrema eterogeneità di rami e prodotti danni e vita possa tradursi in un elevatissimo e variegato novero di controversie".

Lo ha detto il segretario generale dell'Ivass, Stefano De Polis, durante il suo intervento a un webinar dell'Università di Salerno, aggiungendo che "tenuto conto della conflittualità in alcuni rami del settore assicurativo e del contenzioso oggi esistente - solo nel ramo Rc auto a fine 2019 erano pendenti 221.453 cause civili e penali - pur considerando che l'Arbitro non potrà essere adito per controversie di rilevante importo, Ivass stima che dal solo settore Rc auto potrebbero venire non meno di 5.000 ricorsi l'anno".

Inoltre, ha proseguito De Polis, bisogna considerare "l'economicità del ricorso all'Arbitro assicurativo e dunque il possibile maggiore appeal di tale strumento rispetto all'esperimento di altre modalità stragiudiziali condizione di procedibilità dell'azione civile, ad esso alternative, quali la mediazione o la negoziazione assistita". L'Arbitro, ha proseguito, non richiede "l'assistenza di un avvocato, il ricorso può essere presentato personalmente dal cliente con un onere economico simbolico".

Queste motivazioni, ha spiegato, sono state inserite nel decreto "quali possibili leve per scongiurare che l'Arbitro sia investito da una quantità di ricorsi che non riuscirebbe a gestire. Mi riferisco non solo ai generali limiti di competenza per valore dell'Arbitro, quanto alla possibilità per le disposizioni attuative dell'Ivass di dettagliare l'ambito oggettivo e soggettivo delle controversie attribuite alla competenza dell'Arbitro, introducendo temporaneamente in fase di avvio specifiche limitazioni all'operatività del sistema. Un utilizzo efficace di questa previsione potrà consentire di attuare con gradualità le norme del Regolamento riducendo il rischio di sovraccarichi operativi".

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April 13, 2021 10:14 ET (14:14 GMT)