La mossa, dal precedente livello dell'80%, conferma un rapporto di Reuters dell'inizio di questa settimana, secondo il quale un taglio dei tassi era imminente, e sottolinea la fiducia del Governo nel tentativo di ridurre l'inflazione, che su base annua supera il 275%.

"Dopo la correzione iniziale dei prezzi relativi nel dicembre 2023, stiamo assistendo a un rallentamento pronunciato dell'inflazione, nonostante la forte resistenza statistica che l'inflazione comporta nelle sue medie mensili", ha dichiarato la banca centrale in un comunicato.

La banca ha aggiunto che da quando Milei ha assunto l'incarico, la base monetaria è stata ridotta in modo sostanziale, il che aiuta a smaltire la liquidità e a contenere l'aumento dei prezzi.

Il Paese rivelerà venerdì i dati sull'inflazione di marzo, che gli analisti stimano al 12% per il mese e il Governo ha detto che dovrebbe essere vicina al 10%. Si tratta di un calo rispetto al picco di oltre il 25% registrato a dicembre, a seguito di una forte svalutazione della valuta da parte di Milei.

Le rigide politiche fiscali di Milei hanno risollevato l'umore degli investitori in Argentina, spingendo le azioni e le obbligazioni, anche se i livelli di povertà stanno aumentando insieme alla recessione economica, con il calo dell'attività, della produzione e dei consumi.