L'Europa ha lottato economicamente per anni a causa dell'aumento dei prezzi e delle conseguenze della guerra della Russia in Ucraina, alimentando il sentimento populista che ha portato l'estrema destra alle elezioni parlamentari europee e ha spinto il Presidente francese Emmanuel Macron a indire elezioni nazionali lampo.
La crescita stagnante, le forti oscillazioni dei costi dell'energia e l'incertezza politica hanno danneggiato la competitività del blocco, in particolare rispetto agli Stati Uniti in piena espansione, lasciando i due maggiori blocchi economici del mondo su un percorso divergente.
Gli oltre 500 dirigenti intervistati classificano l'instabilità politica, comprese le prossime elezioni, il populismo e la polarizzazione come il secondo rischio più grande, superato solo dall'aumento degli oneri normativi.
I sondaggi francesi prevedono che il Rally Nazionale di estrema destra di Marine Le Pen potrebbe per la prima volta essere in testa al voto del 30 giugno e del 7 luglio, anche se è improbabile che conquisti abbastanza seggi per governare da solo.
Questo ha scosso i mercati finanziari negli ultimi giorni, spingendo al rialzo i costi di prestito francesi, per il timore che un governo populista possa mettere a dura prova le già limitate risorse finanziarie della Francia.
"Con l'intensificarsi delle tensioni geopolitiche e commerciali globali, i responsabili politici europei devono essere attrezzati per rispondere in modo rapido e deciso", ha dichiarato EY. "I singoli Stati membri devono essere allineati su aree chiave, tra cui quali industrie devono essere protette e dove si trovano le minacce".
La volatilità dei prezzi dell'energia potrebbe essere ridotta investendo in infrastrutture meglio collegate e promuovendo una transizione verde, dato che l'Europa è stata eccessivamente dipendente dalla Russia per decenni.
Ma la burocrazia è la minaccia più grande in assoluto, hanno detto i dirigenti.
"I responsabili politici europei possono alleviare queste preoccupazioni armonizzando le normative, riconsiderando il ritmo di introduzione di nuove normative e abrogando le leggi obsolete quando possibile", ha affermato EY.