L'incasso è leggermente superiore alle aspettative del Governo. A dicembre, il Tesoro aveva stimato che l'imposta avrebbe fruttato circa 2,6 miliardi di euro.

Un portavoce del Tesoro ha dichiarato di non poter confermare le cifre in quanto non ancora definitive.

Il prelievo ha un'aliquota pari al 50% della parte del reddito aziendale del 2022 che supera di almeno il 10% il reddito medio dichiarato tra il 2018 e il 2021.

Secondo i termini stabiliti nel bilancio 2023, circa 7.000 produttori e venditori di elettricità, gas e prodotti petroliferi erano tenuti a pagare il prelievo.

La scadenza generale per il pagamento era la fine di giugno, anche se ad alcune aziende è stato concesso di aspettare fino a luglio.

L'imposta di quest'anno ha sostituito un'imposta del 2022 che ha raccolto una quantità simile di denaro, ma ha scatenato critiche e rifiuti di pagamento da parte di diverse aziende.

Il Ministro dell'Energia Gilberto Pichetto Fratin ha dichiarato la scorsa settimana di essere fiducioso che il Governo possa evitare il ripetersi di tali prelievi in futuro, dato che l'impennata dei prezzi dell'energia si sta progressivamente invertendo.

Il contratto olandese front-month, un punto di riferimento per il mercato europeo del gas, ha oscillato intorno ai 32 euro per megawattora (MWh) lunedì, in netto calo rispetto ai 70 euro dell'inizio del 2023 e al picco di circa 340 euro/MWh dell'agosto 2022, quando le forniture di gas russo si sono ridotte in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca.

L'Italia ha promesso di eliminare gradualmente la politica fiscale espansiva adottata dal 2020 sulla scia della pandemia COVID-19 e della crisi energetica.

Il Governo del Primo Ministro Giorgia Meloni punta ad un deficit del 2023 pari al 4,5% del prodotto interno lordo (PIL), quasi la metà del rapporto dell'8,0% del 2022, ma le finanze pubbliche sono partite male quest'anno.

(1 dollaro = 0,9120 euro)