Diamo un’occhiata ai numeri da inizio anno: +51% per il Nasdaq, +22% per l'S&P 500, +17% per il Cac40, +12% per il Dow Jones e +21% per il Dax tedesco.

Per un momento potremmo quasi dimenticare che il 2023 è stato caratterizzato soprattutto da un'inflazione mai vista da decenni, da aumenti record dei tassi, da una situazione geopolitica terribilmente tesa e da uno scenario di eventi meteorologici estremi. Senza dimenticare gli appelli alla cautela di Jerome Powell, il guardiano del surriscaldamento.

Sembra che, in mezzo a tutto questo caos borsistico, gli investitori abbiano sentito solo le seguenti parole: AI, atterraggio morbido, allunaggio pomposo e potenziale taglio dei tassi. Ecco quindi i tori, galvanizzati dalla loro stessa euforia. Che ottimismo insolente.

Il 2024 sarà altrettanto clemente con i tori? In ogni caso, i mercati avranno pane per i loro denti. Le elezioni statunitensi, i Giochi Olimpici, i tagli dei tassi d'interesse (ovviamente), i continui conflitti, una possibile sorpresa in Argentina e un probabile miglioramento dell'economia cinese potrebbero definire la direzione dei mercati azionari.

Disegno di Amandine Victor