Almeno 50 persone sono state uccise nelle proteste guidate dai giovani contro la proposta di aumento delle tasse, che sono scoppiate in tutto il Paese un mese fa e sono continuate anche dopo che il Presidente keniota William Ruto ha ritirato la legislazione e ha licenziato quasi tutto il suo gabinetto.
Gli attivisti affermano di volere le dimissioni di Ruto e chiedono cambiamenti sistemici per ripulire la corruzione e affrontare il malgoverno.
"Abbiamo informazioni credibili sul fatto che gruppi criminali organizzati stiano pianificando di approfittare delle proteste in corso per eseguire i loro attacchi, compresi i saccheggi", ha dichiarato Douglas Kanja Kiricho, capo della polizia, in una dichiarazione rilasciata nella tarda serata di mercoledì.
"Non saranno permesse manifestazioni nel Nairobi Central Business District e nei suoi dintorni fino a nuovo avviso, per garantire la sicurezza pubblica".
Le proteste, che sono state organizzate online senza l'apparente sostegno di personalità politiche dell'opposizione, hanno creato la più grande crisi dei due anni di potere di Ruto.
Le manifestazioni sono iniziate in modo pacifico, ma poi sono diventate violente. Alcuni manifestanti hanno preso brevemente d'assalto il Parlamento il 25 giugno, e la polizia ha aperto il fuoco.
L'ufficio di Ruto aveva pianificato dei colloqui 'multisettoriali' per questa settimana per affrontare le lamentele dei manifestanti, ma giovedì non c'era alcun segno che fossero iniziati.
La maggior parte delle figure di spicco dietro le proteste ha rifiutato l'invito, chiedendo invece un'azione immediata su questioni come la corruzione.
Alcuni attivisti hanno condiviso l'invito a riunirsi con attrezzature da campeggio presso Uhuru Park, un'area ricreativa adiacente al centro di Nairobi,
Giovedì mattina in città c'era una forte presenza di polizia, come ha riferito un giornalista di Reuters.
