Clima: Ambiente agitato in Cina. I mercati danno l'impressione di aver integrato parte delle cattive notizie delle ultime settimane. D'altronde non è più escluso che le politiche monetarie restrittive riescano a ridurre l'inflazione senza minare troppo l'economia. In questo contesto, i programmi di rilancio del governo cinese, in particolare la spinta verso le collettività locali a investire, vanno a sostenere la tendenza. Inoltre, corre voce che gli Stati Uniti potrebbero ridurre le sovrattasse doganali su alcuni prodotti cinesi. Nient'altro che voci per il momento. Tassi: La settimana è stata caratterizzata da una risalita dei rendimenti obbligazionari negli Stati Uniti. Il debito a dieci anni è al 2,99%, ovvero un po' meno dei 2 e 5 anni che navigano attorno al 3,02%. Tale inversione, neppure il più piccolo dei margini, illustra ancora i timori di recessione. In Europa la tendenza è alla decrescita con la Germania che torna all'1,27%, mentre l'OAT francese è all'1,81% sui 10 anni, ovvero un ritorno ai livelli di inizio giugno dopo il picco del 2,4% a metà dello scorso mese. I 10 anni italiani sono nuovamente sul 3,22% dopo essere risaliti al 4,19% meno di un mese fa. Valute: In una settimana l'euro è crollato del 3% a 1,01112 USD rispetto al dollaro. Può sembrare poco, ma sul mercato valutario si tratta di un notevole scarto. L'euro ha perso anche l'1,5% rispetto al franco svizzero (a 0,9888 CHF) e più dell'1% rispetto alla sterlina (a 0,8472 GBP), più serena dall'annuncio delle dimissioni di Boris Johnson. A livello globale, la moneta europea è in calo rispetto alle valute le cui banche centrali sono più avanti nel processo di stretta monetaria. La pubblicazione della scorsa settimana di un'inflazione in Germania inferiore alle aspettative a giugno ha fatto smuovere i pronostici di aumento dei tassi della BCE da tre a due giri di vite nel 2022. Criptovalute: Il bitcoin inizia il mese di luglio un po' più serenamente delle settimane precedenti. Da lunedì, sulla scia degli indici di Borsa, la valuta digitale si è leggermente ripresa, tornando a flirtare con i 21.500 dollari nel momento in cui scriviamo queste righe. I criptoinvestitori hanno pertanto finalmente goduto una settimana di tregua sul bitcoin, benché per alcuni il cammino è ancora lungo prima di avere nuovamente posizioni in verde, dopo uno storico mese di giugno con una contro performance a -37% sull'attivo. Calendario: Mercoledì 13 luglio verranno pubblicate le prime cifre dell'inflazione americana di giugno. I prezzi alla produzione saranno il 14 luglio e le vendite al dettaglio il 15 luglio, stesso giorno dell'indice di fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan. Inutile dire che ci sarà molta carne al fuoco nel dibattito sulla crescita. In altre parti del mondo l'attenzione sarà focalizzata sulla crescita cinese del secondo trimestre: la prima stima verrà pubblicata venerdì prossimo. |