Si è appena conclusa un'altra settimana molto volatile per i mercati finanziari, colpiti nelle prime sessioni dai timori di recessione, che hanno poi subito ripreso quota, su uno sfondo di acquisti a buon mercato e di rilancio economico in Cina. Bilancio settimanale misto per l'Europa, ma positivo per Wall Street, a seguito di un rapporto mensile sull'occupazione migliore del previsto. Con l'avvio della stagione dei trimestrali la prossima settimana, la volatilità dovrebbe continuare.
Variazioni settimanali*
STOXX EUROPE 600
417.12  +2.45%
Grafico STOXX EUROPE 600
S&P 500
3899.38  +1.94%
Grafico S&P 500
NIKKEI 225
26517.19  +2.24%
Grafico NIKKEI 225
GOLD
1741.80$  -3.61%
Grafico GOLD
LONDON BRENT OIL
107.00  -3.80%
Grafico LONDON BRENT OIL
EURO / US DOLLAR
1.02$  -2.39%
Grafico EURO / US DOLLAR
Top/Flop della settimana
  • Rivian (+27%): In un contesto di acquisti opportunisti sui titoli a effetto leva, il produttore di veicoli elettrici ha goduto di un aumento dell'accelerazione dopo aver confermato la previsione di produzione di 25.000 veicoli per quest'anno.
  • Moderna (+18%): In occidente il coronavirus non è sparito. L'aumento dei contagi conferma che il vaccino è ancora richiesto nel setup sanitario mondiale.
  • Snowflake (+12%): Questa settimana gli investitori sono tornati sui titoli tecnologici. Hanno privilegiato gli aristocratici del settore e alcuni casi piuttosto promettenti massacrati nelle ultime settimane, categoria di cui fa parte Snowflake.
  • EDF (+12%): Per semplificare il dibattito sulla transizione energetica, lo Stato francese ha confermato di voler togliere l'azienda dalla Borsa. Possiede già più dell'80% del capitale. Le condizioni di uscita non sono note, ma ci sono pochi dubbi che gli azionisti d'origine, che hanno investito a più di 30 euro, non hanno molto da aspettarsi.
  • Publicis (-7%): Diversi analisti hanno condiviso le loro preoccupazioni sul mercato pubblicitario in un contesto di rallentamento economico. A inizio settimana Bank of America ha ridotto le previsioni su tutti i titoli del settore.
  • Grifols (-8%): Il mercato ha riservato una tiepida accoglienza alla giornata di presentazione strategica del gruppo. La settimana scorsa il titolo del laboratorio spagnolo era già fortemente calato a seguito delle voci sull'aumento di capitale per poter ridurre il debito.
  • Hansen (-9%): L'azienda chimica danese specializzata in ingredienti biotecnologici ha ristretto la propria previsione di crescita dell'attività in un intervallo "dall'8 al 10%" e non più "dal 7 all'11%". Ciò mostra una certa cautela e provoca un abbassamento del consensus... ma più severo della quotazione in Borsa.
  • Entain (-14%): L'azienda britannica, nota per le scommesse e i servizi di giochi online, questa settimana ha abbassato le previsioni 2022. Le attuali aspettative della direzione per l'anno in corso sono quelle di mantenere gli stessi utili dell'anno precedente sui giochi online, dunque non più una crescita come previsto. Le previsioni escludono l'impatto della prossima revisione della legge britannica sul gioco d'azzardo.
  • Uniper (-35%): Il governo tedesco potrebbe prendere una partecipazione fino al 30% nella società, messa in difficoltà dal forte aumento del costo dell'approvvigionamento del gas. Circolano altre opzioni, ma Berlino ha assicurato il proprio appoggio all'azienda energetica.
Grafico Materie Prime
Materie prime

Petrolio: Nonostante la netta ripresa della vigilia, questa settimana i prezzi petroliferi sono crollati, gravati dai crescenti timori di recessione che pesano sulle prospettive della domanda dell'oro nero. I due riferimenti mondiali, il Brent del Mare del Nord e il WTI americano sono persino passati brevemente sotto la barriera de 100 dollari al barile. Tra le ultime novità, la norvegese Equinor ha annunciato la ripresa delle attività nei suoi tre giacimenti petroliferi colpiti da uno sciopero mentre l'OPEP ha confermato le sue preoccupazioni sulla capacità dei Paesi produttori di petrolio di aumentare l'offerta viste le sanzioni occidentali che pesano sull'offerta russa. A livello di prezzi, il Brent è quotato a circa 104 dollari il barile, mentre il riferimento americano, il WTI, è sui 102 dollari.

Metalli: Non possiamo dire che nel compartimento dei metalli di base vi sia stato un miglioramento della morale degli operatori. Continua ad esserci una forte pressione sul rame, che incatena una nuova sequenza settimanale di calo a 7835 dollari. Come per il petrolio, anche questo settore subisce i timori di recessione, sinonimo di un calo della domanda di metalli industriali. Tuttavia, la Cina ha recentemente annunciato un nuovo piano di rilancio con l'obiettivo di incentivare le spese nelle infrastrutture, un supporto di 220 miliardi di dollari che dovrebbe sostenere la domanda. L'ambiente non è molto più giulivo per i metalli dorati, dove la forza del dollaro americano e i rendimenti obbligazionari hanno spinto il prezzo dell'oro verso una nuova soglia minima annuale, a 1735 dollari. Anche l'argento segue la stessa traiettoria a 19,10 dollari.

Prodotti agricoli: A Chicago continua il calo dei prezzi e il grano è quotato attorno agli 850 centesimi per bushel. La Russia ha ridotto i tassi sulle esportazioni per poter sostenere le spedizioni di grano. In Europa le prospettive di raccolta diventano più modeste man mano che i rendimenti subiscono la siccità e le elevate temperature, soprattutto in Francia.

Grafico Materie Prime
Macroeconomia

Clima: Ambiente agitato in Cina. I mercati danno l'impressione di aver integrato parte delle cattive notizie delle ultime settimane. D'altronde non è più escluso che le politiche monetarie restrittive riescano a ridurre l'inflazione senza minare troppo l'economia. In questo contesto, i programmi di rilancio del governo cinese, in particolare la spinta verso le collettività locali a investire, vanno a sostenere la tendenza. Inoltre, corre voce che gli Stati Uniti potrebbero ridurre le sovrattasse doganali su alcuni prodotti cinesi. Nient'altro che voci per il momento.

Tassi: La settimana è stata caratterizzata da una risalita dei rendimenti obbligazionari negli Stati Uniti. Il debito a dieci anni è al 2,99%, ovvero un po' meno dei 2 e 5 anni che navigano attorno al 3,02%. Tale inversione, neppure il più piccolo dei margini, illustra ancora i timori di recessione. In Europa la tendenza è alla decrescita con la Germania che torna all'1,27%, mentre l'OAT francese è all'1,81% sui 10 anni, ovvero un ritorno ai livelli di inizio giugno dopo il picco del 2,4% a metà dello scorso mese. I 10 anni italiani sono nuovamente sul 3,22% dopo essere risaliti al 4,19% meno di un mese fa.  

Valute: In una settimana l'euro è crollato del 3% a 1,01112 USD rispetto al dollaro. Può sembrare poco, ma sul mercato valutario si tratta di un notevole scarto. L'euro ha perso anche l'1,5% rispetto al franco svizzero (a 0,9888 CHF) e più dell'1% rispetto alla sterlina (a 0,8472 GBP), più serena dall'annuncio delle dimissioni di Boris Johnson. A livello globale, la moneta europea è in calo rispetto alle valute le cui banche centrali sono più avanti nel processo di stretta monetaria. La pubblicazione della scorsa settimana di un'inflazione in Germania inferiore alle aspettative a giugno ha fatto smuovere i pronostici di aumento dei tassi della BCE da tre a due giri di vite nel 2022.

Criptovalute: Il bitcoin inizia il mese di luglio un po' più serenamente delle settimane precedenti. Da lunedì, sulla scia degli indici di Borsa, la valuta digitale si è leggermente ripresa, tornando a flirtare con i 21.500 dollari nel momento in cui scriviamo queste righe. I criptoinvestitori hanno pertanto finalmente goduto una settimana di tregua sul bitcoin, benché per alcuni il cammino è ancora lungo prima di avere nuovamente posizioni in verde, dopo uno storico mese di giugno con una contro performance a -37% sull'attivo.

Calendario: Mercoledì 13 luglio verranno pubblicate le prime cifre dell'inflazione americana di giugno. I prezzi alla produzione saranno il 14 luglio e le vendite al dettaglio il 15 luglio, stesso giorno dell'indice di fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan. Inutile dire che ci sarà molta carne al fuoco nel dibattito sulla crescita. In altre parti del mondo l'attenzione sarà focalizzata sulla crescita cinese del secondo trimestre: la prima stima verrà pubblicata venerdì prossimo.

Grafico di Prezzo
Tutta l'attenzione sulla stagione dei risultati semestrali
L'attesissimo rapporto del ministero del lavoro mostra un aumento di 372.000 posti di lavoro di personale non agricolo nello scorso mese, dopo una progressione di 390.000 nel mese di maggio, decisamente maggiore ai 265.000 previsti dal consensus di Bloomberg. Tali statistiche mostrano la resilienza dei mercati del lavoro e dell'economia e come questi ultimi possano sostenere aumenti dei tassi più aggressivi per frenare l'inflazione, non per forza una buona notizia per i mercati. Tuttavia, è il segnale che un atterraggio morbido è possibile. Come crede la Fed, l'economia americana potrebbe essere in grado di supportare una politica economica più aggressiva finché l'inflazione non è sotto controllo.

Gli investitori attendono ora i risultati e gli obiettivi delle aziende che inizieranno a essere pubblicati la prossima settimana. Avranno così più indizi per sapere se le società quotate, che hanno saputo resistere allo shock inflazionista, dovranno far fronte a una riduzione della domanda.
Buon weekend a tutti gli investitori.
*La performance settimanale degli indici e delle azioni si riferisce al periodo che va dall'apertura dei mercati il lunedì alla preparazione di questa newsletter il venerdì.
La performance settimanale di materie prime, metalli preziosi e valute si riferisce a un periodo di 7 giorni da un venerdì al successivo, fino alla preparazione di questa newsletter. Tali attività continuano la loro quotazione nei weekend.