Quasi la metà di questa somma, ovvero 2 miliardi di dollari, è investita nei sette ETF sul bitcoin spot che sono stati lanciati in Canada dal 2021. Il Canada ospita anche il più grande dei 20 ETF, il Purpose Bitcoin ETF, che ha un patrimonio di 819,1 milioni di dollari.
Finora, le autorità di regolamentazione statunitensi hanno dato il via libera solo agli ETF legati ai contratti futures, come ProShares Bitcoin Strategy , che ha un patrimonio di circa 1,2 miliardi di dollari. La Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti sta attualmente valutando ben 10 richieste per lanciare ETF simili basati su contratti a pronti negli Stati Uniti.
I sostenitori affermano che gli ETF basati sui futures sono un modo impreciso e più costoso per monitorare la performance del bitcoin in un prodotto negoziato in borsa. Finora la SEC ha respinto tutte le richieste di ETF sul bitcoin spot, affermando che i richiedenti non hanno dimostrato di poter proteggere gli investitori dalla manipolazione del mercato.
Altri regimi normativi sono stati più ricettivi, come riporta CoinGecko. Il primo ad uscire dalla porta è stato l'ETC Group Physical Bitcoin della Germania nel giugno 2020. Questo ETF ha ora 802 milioni di dollari di attività, il che lo rende il secondo più grande lanciato finora.
Gli altri sette ETF europei sono incorporati in paradisi fiscali come Jersey, Isole Cayman e Liechtenstein. Ci sono anche prodotti molto più piccoli negoziati in Brasile e in Australia.
"Resta da vedere se i potenziali ETF Bitcoin spot statunitensi saranno in grado di catturare un interesse maggiore da parte degli investitori e superare" gli ETF canadesi e tedeschi, ha affermato Coin Gecko.
C'è un acceso dibattito sulle dimensioni potenziali del mercato statunitense dell'ETF sul bitcoin spot, con stime che partono da 1 miliardo di dollari o più nella domanda del primo giorno. (Servizio di Suzanne McGee, a cura di Mark Potter)
