Le azioni australiane sono salite giovedì, sollevate dai titoli energetici grazie ai forti prezzi delle materie prime, mentre gli investitori attendevano il tasso di disoccupazione del Paese.

L'indice S&P/ASX 200 è salito dello 0,33% alle 0021 GMT, dopo aver registrato il calo maggiore dalla metà di giugno di mercoledì. Gli investitori si sono fermati dopo un brusco sell-off nella sessione precedente, in seguito ai dati sull'inflazione degli Stati Uniti, e l'attenzione in patria è ora rivolta al tasso di disoccupazione, che sarà reso noto nel corso della giornata.

Un sondaggio Reuters prevede che il tasso di disoccupazione rimarrà al 3,4% ad agosto, dopo essere sceso a luglio. Il tasso di disoccupazione era sceso al 3,4% a luglio, il più basso dall'agosto 1974.

I titoli energetici locali hanno guidato i guadagni, salendo del 2,5% grazie ai forti prezzi del petrolio.

Le major del settore Woodside Energy e Santos sono salite rispettivamente del 3% e dell'1,7%.

I minatori sono saliti dello 0,3%, con BHP in aumento dello 0,3%, mentre Rio Tinto è sceso dello 0,2%.

I titoli dell'oro sono balzati dello 0,6%, con la più grande miniera d'oro del Paese, Newcrest Mining, che ha aggiunto lo 0,3%.

I titoli tecnologici sono avanzati dello 0,4%, seguendo i guadagni modesti dei suoi colleghi di Wall Street, con l'azienda di software Brainchip che è salita di quasi il 2% e ha guidato i guadagni del sottoindice, mentre le azioni di Block Inc, quotate all'ASX, sono scese del 6,8%.

I titoli finanziari hanno guadagnato lo 0,7%, con le "Big Four" che hanno guadagnato lo 0,8%-1,5%.

New Zealand Oil and Gas è salita dell'1,2% dopo aver firmato un accordo di un anno con l'unità australiana di Shell per consegnare 0,64 petajoule di gas nel mercato interno della costa orientale australiana.

L'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 è salito dello 0,1%, grazie alla forte ripresa dell'economia del Paese nell'ultimo trimestre, dopo che il prodotto interno lordo è aumentato dell'1,7% nel trimestre di giugno.