Gli indici azionari mondiali sono diminuiti e il dollaro statunitense è salito martedì, mentre i dati economici in Cina e in Europa hanno alimentato le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale.

Inoltre, i rendimenti del Tesoro di riferimento degli Stati Uniti sono saliti, mentre il dollaro australiano è sceso dopo che la Reserve Bank of Australia ha mantenuto i tassi fermi.

Un sondaggio del settore privato ha mostrato martedì che l'attività dei servizi in Cina si è espansa al ritmo più lento in otto mesi ad agosto, mentre la debolezza della domanda ha continuato ad affliggere la seconda economia mondiale.

Anche i dati dell'area euro e della Gran Bretagna hanno mostrato un calo dell'attività commerciale il mese scorso, con l'industria dei servizi dominante in entrambe le regioni in contrazione.

"Le preoccupazioni per un rallentamento della crescita globale guidato dalla Cina e dall'Europa sono in aumento. Di conseguenza, il dollaro sta ricevendo una solida offerta di rifugio sicuro", ha dichiarato Joe Manimbo, analista di mercato senior presso Convera, a Washington.

L'indice del dollaro statunitense era in rialzo dello 0,5% a 104,69. L'indice ha toccato un massimo di quasi 6 mesi a 104,85 all'inizio della sessione.

I titoli di Wall Street sono scesi con i titoli di crescita, mentre i rendimenti del Tesoro sono aumentati.

Il Dow Jones Industrial Average è sceso di 47,25 punti, o 0,14%, a 34.790,46, lo S&P 500 ha perso 8,04 punti, o 0,18%, a 4.507,73 e il Nasdaq Composite è sceso di 11,31 punti, o 0,08%, a 14.020,51.

L'indice paneuropeo STOXX 600 ha perso lo 0,23% e l'indicatore MSCI delle azioni di tutto il mondo ha perso lo 0,40%.

Alcuni investitori sperano che lo stimolo politico di Pechino possa essere sufficiente a stabilizzare l'economia cinese.

Negli Stati Uniti, l'attenzione è rivolta anche ai relatori della Federal Reserve e alle prospettive dei tassi di interesse.

Il Governatore della Fed, Christopher Waller, ha detto martedì che l'ultima serie di dati economici sta dando alla banca centrale americana lo spazio per verificare se è necessario aumentare nuovamente i tassi di interesse, pur notando che al momento non vede nulla che possa costringere ad aumentare nuovamente il costo dei prestiti a breve termine.

I titoli di riferimento a 10 anni sono saliti di 8,1 punti base al 4,254%.

Il dollaro australiano ha perso oltre l'1% ed è sceso al livello più basso da novembre, dopo che la banca centrale del Paese ha mantenuto i tassi al 4,10% e ha affermato che i dati recenti sono coerenti con il ritorno dell'inflazione alla fascia target del 2%-3% alla fine del 2025.

Per quanto riguarda le materie prime, il greggio statunitense è salito di recente del 2,64% a 87,81 dollari al barile e il Brent si è attestato a 90,95 dollari, con un aumento del 2,19% nella giornata.

I mercati statunitensi sono rimasti chiusi lunedì per la festività del Labor Day, con conseguenti volumi di trading ridotti.