La buona notizia è che il primo semestre del 2022 è alle spalle - solo guardando ai mercati statunitensi, i più grandi del mondo, l'S&P 500 ha registrato il peggior calo percentuale dal 1970, perdendo 8,5 trilioni di dollari di valore, mentre i rendimenti del Tesoro a 10 anni sono aumentati di 150 punti base.

La cattiva notizia? Il secondo semestre del 2022 potrebbe vedere ancora lo stesso andamento.

Per prima cosa, continuano ad arrivare dati pessimi.

Dopo i dati statunitensi di giovedì sul rallentamento della spesa dei consumatori e sull'inflazione ancora in crescita, la Cina ha almeno fornito qualche notizia positiva, riferendo venerdì che l'allentamento delle chiusure ha permesso all'attività delle fabbriche di espandersi al ritmo più veloce degli ultimi 13 mesi.

Ma l'industria manifatturiera giapponese e coreana ha rallentato, mentre Taiwan ha subito una contrazione.

Nemmeno i numeri mensili del commercio coreano, una sorta di campanello d'allarme per il commercio globale, hanno offerto un po' di allegria, rivelando che le esportazioni sono cresciute a giugno al ritmo più lento in oltre 1 anno e mezzo, mentre le importazioni sono aumentate di quasi un quinto, spinte dai prezzi energetici.

Ora l'inflazione a livello di zona euro. Questa settimana ha portato un gradito rallentamento della crescita dei prezzi in Germania (sebbene causato da fattori una tantum), ma un'allarmante lettura del 10% in più in Spagna.

Ecco in breve alcuni dei problemi che la Banca Centrale Europea deve affrontare: le esigenze di 19 economie diverse.

A livello di blocco, la crescita dei prezzi di giugno prevista per venerdì è dell'8,4%, contro l'8,1% di maggio.

Venerdì è anche il giorno in cui la BCE inizierà ad utilizzare i proventi del debito tedesco, francese e olandese in scadenza per acquistare obbligazioni dell'Italia e di altri Stati del Sud, al fine di arrestare la frammentazione nord-sud.

Finora tutto bene: i costi dei prestiti decennali italiani sono scesi di 100 punti base da metà giugno, grazie alle speranze di un piano di questo tipo. Il suo premio di rendimento rispetto alla Germania è appena sopra i 200 punti base, ben lontano dalla linea di pericolo percepita di 250 punti base.

I rendimenti statunitensi e tedeschi sono più bassi, con i costi di prestito decennali statunitensi al di sotto del 3% e in linea con la seconda settimana di ribassi. E i mercati ritengono che i cicli di rialzo dei tassi potrebbero interrompersi prima del previsto, vedendo il tasso dei Fed funds raggiungere un picco intorno al 3,4% il prossimo aprile, per poi diminuire e terminare il 2023 al di sotto del 3%.

Gli sviluppi chiave che dovrebbero fornire una maggiore direzione ai mercati venerdì:

- PMI di giugno, a livello globale (finale)

- Prestiti ipotecari di giugno nel Regno Unito

- CPI/IPCA flash di giugno della zona euro

- ISM di giugno negli Stati Uniti

- La Colombia aumenta i tassi di interesse di 150 punti base al 7,50%,