La BCE si è impegnata ad aumentare il suo tasso di riferimento di mezzo punto percentuale la prossima settimana, portandolo al 2,5%, ma i responsabili politici stanno esprimendo preferenze diverse per il mese di marzo, il che suggerisce che il dibattito è molto aperto, nonostante una guida per un significativo inasprimento della politica ad un "ritmo costante".

Alcuni, tra cui i capi delle banche centrali olandese e slovacca, hanno chiesto espressamente un aumento di 50 punti base a marzo, mentre altri, tra cui i governatori delle banche centrali greca e italiana, hanno chiesto maggiore cautela e movimenti graduali.

"C'è troppa incertezza nell'economia per impegnarsi incondizionatamente in un corso politico specifico", ha dichiarato Panetta al quotidiano tedesco Handelsblatt in un'intervista pubblicata martedì. "Al di là di febbraio, qualsiasi orientamento incondizionato, cioè non correlato alle prospettive economiche, si allontanerebbe dal nostro approccio basato sui dati".

Panetta ha detto che i responsabili politici devono basare la loro decisione finale sull'evoluzione dell'inflazione, dei salari, dei prezzi dell'energia, degli sviluppi della guerra della Russia in Ucraina e della performance dell'economia globale.

La Presidente della BCE Christine Lagarde ha ripetuto più volte che i tassi di interesse devono aumentare in modo significativo ad un ritmo costante, e le sue indicazioni sono ancora per un aumento dei tassi di 50 punti base a febbraio e forse a marzo.

L'inflazione della zona euro è scesa al 9,2% a dicembre, dal 10,6% di ottobre, e il calo dei prezzi dell'energia sta suscitando un certo ottimismo, in quanto i dati recenti suggeriscono che la BCE può contrastare gli impatti inflazionistici del secondo ciclo.

"Abbiamo avuto delle buone notizie sul fronte dell'inflazione, poiché è probabile che gli shock dell'offerta che hanno colpito l'economia negli ultimi mesi stiano iniziando ad invertirsi", ha detto Panetta nell'intervista. "Possiamo permetterci di essere ansiosamente ottimisti, ma dobbiamo essere prudenti e rimanere vigili".

"L'inflazione è ancora troppo alta, ma i recenti sviluppi suggeriscono che possiamo evitare i rischi di effetti di secondo impatto e far scendere l'inflazione continuando a regolare i nostri tassi di policy in modo ben calibrato e non meccanico".