ROMA (MF-DJ)--Oltre al litio e altri più nobili e costosi elementi della tavola periodica, c'è un'altra materia prima per le batterie, sempre più richieste per il mercato delle rinnovabili e della mobilità elettrica. Bruxelles se ne è accorta in ritardo ma ora sta scoprendo, e promuovendo, le batterie al cloruro di sodio-nichel (Na-NiCl2), sistemi di accumulo di energia sostenibili basati su materie prime abbondanti e non critiche.

La Commissione Itre (Industria, Ricerca ed Energia) del Parlamento Europeo, scrive MF-Milano Finanza, ha raccolto in uno studio una panoramica di questa tecnologia, con le prospettive di ricerca e sviluppo e le aree di utilizzo, valutando come applicazione ideale lo stoccaggio in rete: queste batterie, infatti, sono considerate tra le più sicure, visto che funzionano anche a temperature estreme.

Da Bruxelles arriva così un formidabile assist per l'unico produttore di questo tipo di batterie. "Nel 2022, l'unico produttore rimasto di batterie commerciali al cloruro di sodio-nichel è la società svizzera FzSoNick", si legge nel rapporto Itre. "Le loro batterie sono utilizzate principalmente come fonti di alimentazione di riserva per le antenne nelle telecomunicazioni, ma hanno un alto potenziale per lo stoccaggio di rete su larga scala, richiesto per l'implementazione di produzione di energia rinnovabile".

Nel frattempo qualche altro operatore si sta affacciando sul mercato. Altech Chemicals, per esempio, ha costituito una joint venture con il principale gruppo di batterie tedesco, Fraunhofer Ikts, per la commercializzazione di una variante delle batterie al sodio, competitive in termini di costi. Un'altra nuova batteria, Na-Zn Zebra, è pronta per il commercio attraverso Solstice 22. Il rapporto della Commissione Itre osserva che c'è posto per tutti, vista l'alta richiesta del mercato e la varietà di impieghi. "Meglio avere diverse tecnologie di batterie, una singola tipologia non può soddisfare tutte le esigenze. A seconda della densità energetica, infatti, 20 milioni di tonnellate di batterie potrebbero trasformare il 10% della produzione automotive in veicoli elettrici, mentre servirebbero circa 60 milioni di tonnellate dello stesso tipo di batterie per immagazzinare il 10% della produzione giornaliera globale di elettricità rinnovabile".

Guardando al futuro, sottolinea l'Itre, "i mercati basati sulla tecnologia delle batterie agli ioni di litio dovranno affrontare notevoli sfide. La loro produzione dovrebbe aumentare in misura molto elevata, ed è probabile che la materia prima inizi a scarseggiare nei prossimi anni, a differenza di sodio e nichel".

Gli analisti si aspettano che la domanda di batterie al litio possa superare l'offerta già entro la fine del decennio. Per questo ora i big come Mitsubishi stanno cercando di investire anche nel nichel per soddisfare la crescente richiesta di batterie per veicoli elettrici. Intanto, Chalice Mining è in trattative con alcune case automobilistiche interessate a una partecipazione di minoranza nella società, che sta sviluppando il giacimento di nichel Julimar in Australia.

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1409:15 apr 2023


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