MILANO (MF-DJ)--Lo sconvolgente e becero assalto al congresso americano dei seguaci di Donald Trump evidenzia ancora una volta la faglia che si allarga tra Wall Street e le tante Main Street del mondo, più o meno pacifiche, ma sgorga da qualcosa di ancora più profondo e lontano.

Così lontano che non si tratta solo di individuare una causa sociale di questa tendenza a negare l'evidenza, gli insegnamenti della storia, il rispetto delle minime regole democratiche, la cui mancanza ha pur svolto un ruolo nei gravissimi fatti che hanno segnato per sempre, come l'11 settembre 2001, la data del 6 gennaio 2021. La rivolta di Capitol Hill nasce anche nel giugno del 2020, anno che difficilmente si potrà scordare perché lungo quanto un secolo a causa del Covid.

In quel mese le fake news hanno superato le notizie vere che circolano in rete e da allora tutto è cambiato e tutto ancora può cambiare in qualsiasi democrazia, fino a quando gli stessi gatekeeper di internet non saranno tenuti a permettere ad un organismo diverso da essi stessi di fermare ogni tipo di disinformazione.Prima di capire perché si indossa un paio di corna impugnando un tomahawk o un'arma come degli automi, ci sono molti passaggi che devono essere indagati. Sono i fenomeni della conoscenza, di sé e degli altri.

E l'indagine deve partire da come queste persone si sono prima formate, a scuola e nel caso all'università, e poi informate, in rete, su carta o semplicemente ascoltando un sedicente guru in televisione. La pandemia sta dimostrando proprio come sia importante il ruolo dell'educazione di base perché rende consapevoli dei propri diritti e doveri i cittadini di qualsiasi società, al di la' delle proprie convinzioni personali, ma soprattutto oltre ogni pregiudizio. Formazione fa rima con informazione, l'assenza del connubio genera mostri inconsapevoli pronti a scalare la collina del disonore. Non solo in America.Alcuni numeri sullo stato educativo del nostro paese, per venire appunto all'Italia che tanto lontana da Washington non si deve sentire, devono per una buona volta far riflettere sul serio.

Nel paese in cui si dibatte prima ancora di averli incassati di 209 miliardi di fondi comunitari e si decide della sorte di un governo - quello di Giuseppe Conte - prima ancora della salute degli italiani, in dieci anni è triplicata la spesa per gli smartphone, è aumentata del 33% l'audience sul web, mentre la quota di popolazione che usa stabilmente i social è giunta al 72,5%. Nello stesso periodo, i lettori di giornali si sono dimezzati e meno di un abitante su due ha aperto un libro negli ultimi dodici mesi. Non va meglio nel settore cruciale della formazione. Lo stato della conoscenza è ai livelli di guardia.

Dall'ultimo rapporto Istat da cui si emergono tre aspetti da brividi: siamo il paese in Europa con meno laureati sulla popolazione (20%); si sta riducendo la ricerca di posti ad alta specializzazione rispetto a tutti gli altri paesi europei, come anche l'impiego nei settori ad alta tecnologia è agli ultimissimi posti nell'Ue; continua a calare la spesa in ricerca e sviluppo. Da analizzare in particolare questo ultimo punto.

fch

(END) Dow Jones Newswires

January 11, 2021 03:10 ET (08:10 GMT)