BANGALORE (Reuters) - La Banca centrale europea si avvia a dimezzare il totale degli asset che acquista ogni mese a partire da aprile, in base a quanto emerge da un sondaggio Reuters condotto alcuni gli economisti, secondo i quali è ancora lontano un aumento dei tassi di interesse grazie alla tregua sul fronte dell'inflazione entro fine 2022.

Nel corso della riunione del prossimo 16 dicembre i banchieri discuteranno delle opzioni per aggiustare il regolare programma di acquisto di asset, il Qe, dopo la conclusione del programma Pepp introdotto per la pandemia, prevista a marzo.

Dal sondaggio emergono previsioni di crescita per la zona euro relativamente stabili mentre la maggior minaccia per l'economia il prossimo anno viene identificata con nuove varianti del coronavirus, non con un'inflazione costante.

Sebbene i rischi legati alle varianti siano di natura globale, la Bce ha adottato un approccio diverso rispetto a quello delle banche centrali di Stati Uniti e Gran Bretagna, che sono quasi certe di aumentare i tassi di interesse dall'attuale valore vicino allo zero nel 2022, probabilmente già a partire da febbraio per la Bank of England.

La Bce ha stabilito che l'aumento dei tassi avverrà "appena dopo" il termine dei programmi di acquisto e si prevede, pertanto, che Francoforte manterrà invariati i tassi di interesse chiave almeno fino alla fine del 2023 -- con un tasso di deposito al -0,50% e quello di rifinanziamento a zero -- in forte contrasto con le recenti attese di mercato, ormai quasi del tutto abbandonate, che avevano previsto un aumento dei tassi durante gli ultimi mesi del 2022.

"Riteniamo che per la fine del 2023 verranno soddisfatte le condizioni per un aumento dei tassi e, pertanto, visto il rigido ordine tra il termine del Quantitative easing e il primo aumento dei tassi, l'incremento potrebbe verificarsi quando la Bce annuncerà il termine del Qe, probabilmente con un rapido 'tapering'", ha detto Fabio Balboni, senior economist di Hsbc.

La Bce acquista al momento 80 miliardi di euro ogni mese nell'ambito dei due programmi: 60 miliardi attraverso il Pepp, che dovrebbe terminare a marzo, e 20 miliardi attraverso il Qe.

Dal sondaggio Reuters, condotto tra l'8 e il 10 dicembre, è emerso che a partire da aprile la banca centrale dovrebbe continuare ad acquistare 40 miliardi di euro di obbligazioni al mese fino alla fine del prossimo anno, mentre alcuni prevedono che l'istituto centrale proseguirà con gli acquisti fino a metà 2023.

(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Milano Sara Rossi, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)