Blocco 1: Le notizie fondamentali

  • I clienti di FTX saranno presto rimborsati?

FTX ha ricevuto l'autorizzazione da parte di un tribunale del Delaware a liquidare fino a 3,4 miliardi di dollari di criptovalute. Tuttavia, a causa delle condizioni di mercato, della vendita di token illiquidi e di stablecoin, in base alle stime recenti, il valore effettivo potrebbe aggirarsi intorno a "soli" 1,3 miliardi di dollari. La vendita avverrà con incrementi di 100 milioni di dollari a settimana (fino a 200 milioni di dollari) per evitare di creare grosse perturbazioni nel mercato. L'obiettivo principale è quello di rimborsare i clienti che hanno subito un danno. I fondi saranno distribuiti in forma liquida.

  • La vigilanza sulle criptovalute in Europa si fa più rigida

Il Parlamento europeo ha approvato il regolamento DAC8 , che impone alle società del settore cripto dell'Unione europea di segnalare tutte le transazioni in criptovaluta, definendo anche gli importi trasferiti. Secondo l'istituzione, questo regolamento mira a colmare le lacune normative che consentono l'evasione e la frode fiscale. Tutte le transazioni, compresi gli scambi tra criptovalute e i trasferimenti, dovranno essere dichiarate e anche l'identità degli utenti sarà condivisa con le autorità fiscali. Gli Stati membri dovranno mettere in atto queste norme entro la fine del 2025 e le norme entreranno in vigore il 1° gennaio 2026.

  • Binance: si sente puzza di bruciato?

Binance.US, la filiale statunitense del mercato di criptovalute Binance, sta attraversando un periodo difficile in seguito alla partenza del CEO Brian Shroder e al licenziamento di un terzo del personale. Queste sfide arrivano dopo che ci sono stati problemi normativi e che la Securities and Exchange Commission (SEC) ha portato avanti azioni legali contro l'azienda. Binance.US attribuisce questi eventi alle azioni aggressive della SEC, che avrebbero avuto un impatto sul settore. Nonostante gli ostacoli, la società afferma di avere un solido margine finanziario per i prossimi sette anni e continuerà a operare esclusivamente come piattaforma di criptovalute.

  • PayPal continua a espandersi nelle criptovalute

PayPal ha introdotto un servizio che consente agli utenti di convertire e spendere le proprie criptovalute presso i venditori. La funzione è un'estensione di "PayPal On and Off Ramps" e consente a chi possiede criptovalute di convertirle in dollari (USD) per spenderli. Anche se per ora questo servizio si rivolge solo ai residenti negli Stati Uniti, il lancio di questa funzione segna un'importante svolta strategica di PayPal verso le criptovalute. Oltre a questo nuovo servizio, PayPal ha anche lanciato la propria stablecoin, PYUSD, e sta collaborando con aziende come Ledger.

  • Tutti vogliono un ETF Bitcoin

Il 12 settembre 2023, Franklin Templeton, il terzo più grande gestore patrimoniale al mondo, ha presentato alla SEC degli Stati Uniti una domanda per il lancio di un ETF su Bitcoin cash . Coinbase sarebbe responsabile dell'acquisto e della custodia dei Bitcoin per questo ETF. Nel frattempo, Hashdex, in collaborazione con il Nasdaq, ha presentato una domanda per un ETF spot su Ethereum, diventando il terzo operatore a farlo. La tensione cresce mentre il mercato attende l'approvazione di questi ETF da parte dell'autorità di vigilanza statunitense, che dovrebbe arrivare nelle prossime settimane.

Blocco 2: L'Analisi Criptica della settimana

Le recenti azioni della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) contro alcune importanti entità della finanza decentralizzata (DeFi) hanno destato scalpore nella mondo cripto. La scorsa settimana i riflettori si sono accesi su Deridex, Opyn e ZeroEx, che sono stati oggetto di azioni legali da parte della CFTC. L'accusa principale? Offrire prodotti finanziari ai consumatori statunitensi senza la necessaria registrazione, il che solleva interrogativi sul futuro della DeFi negli Stati Uniti.

La situazione attuale ci porta ad immergerci nei labirintici corridoi della conformità normativa statunitense. Se le piattaforme DeFi in questione avessero rispettato i requisiti di registrazione, saremmo ancora qui ad assistere a queste controversie? La domanda rimane senza risposta, anche a causa della natura decentralizzata delle piattaforme e della mancanza di precedenti.

Nella sua dichiarazione, la CFTC ha definito le licenze specifiche che avrebbero dovuto essere attuato. Ad esempio, Opyn, che opera come ente assicurativo decentralizzato, non avrebbe ottenuto le licenze essenziali, tra cui quelle di "swap execution facility" e "futures commission merchant".

Questo fa sorgere un altro enigma: se entità come Opyn avessero ottenuto le licenze adeguate e avessero introdotto solide misure di verifica dei clienti (KYC), in conformità con il Banking Secrecy Act, avrebbero evitato problemi legali? Oppure è la struttura intrinseca della DeFi a scontrarsi invariabilmente con le normative in vigore negli Stati Uniti? L'obiettivo non sarebbe semplicemente quello di dissuadere definitivamente gli utenti americani dall'utilizzare queste piattaforme?

Probabilmente la sfida più grande è la natura intrinseca della DeFi: inserita in un'architettura di blockchain globale, è difficile imporle barriere geografiche definite. Questa caratteristica di libero accesso, pur essendo uno dei principali vantaggi della DeFi, pone anche un problema normativo. Eppure Opyn tentava di geo-recludere gli utenti statunitensi dal sito web front-end che interagisce con lo smart contract sottostante al protocollo. Questo non è stato sufficiente, almeno per la CFTC, che ha osservato che "queste misure non erano sufficienti per impedire agli utenti statunitensi di accedere al protocollo Opyn".

Sebbene la questione della giurisdizione della CFTC sulla DeFi rimanga oggetto di dibattito, c'è un aspetto che rimane coerente nel tempo e inequivocabile: la necessità di una registrazione che segua correttamente tutte le regole.

I meriti della DeFi, tra cui la promozione della trasparenza e della parità di condizioni, sono innegabili. Tuttavia, ostacoli come le vulnerabilità a livello della sicurezza, i problemi di distribuzione dei token e le sfide di governance sono altrettanto reali. Come ha detto in sintesi Ian McGinley, direttore esecutivo della CFTC, la presenza di contratti intelligenti non rende automaticamente valide le transazioni agli occhi della legge.

Ci poniamo quindi una domanda più ampia: il dibattito sulla finanza decentralizzata (DeFi) riguarda solo la tecnicità relative alla registrazione, come sembrerebbe essere al momento, o è ormai ora di lanciare una discussione approfondita e olistica sul suo ruolo e futuro nel panorama finanziario nel suo complesso? Solo il tempo potrà darci una risposta.

Blocco 3: Top 1 Flop

Classifica delle criptovalute
(Clicca per ingrandire)

MarketScreener

Blocco 4: Letture della settimana

Roblox Builds Out Its Metaverse Vision With Video Chat (Wired)

Finance hits back against US regulator’s rulemaking spree (Financial Times)

Why Go With an Evil-Looking Orb? (The Atlantic)

The Paradigm Shift in Crypto That Wasn’t (The Information)