I rendimenti sono balzati vicino ai massimi di cinque mesi questa settimana, dopo i dati sull'inflazione più forti del previsto della scorsa settimana. I mercati stanno valutando un totale di 42 punti base di tagli entro la fine di quest'anno, in calo rispetto agli oltre 160 punti base di tagli previsti a gennaio, e ora vedono il primo taglio a settembre, secondo lo strumento FedWatch del CME.
Il numero di americani che hanno presentato nuove richieste di sussidi di disoccupazione è rimasto invariato la scorsa settimana, ha dichiarato giovedì il Dipartimento del Lavoro, indicando una continua forza del mercato del lavoro. Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione statali si sono attestate a 212.000 unità, destagionalizzate, nella settimana terminata il 13 aprile. Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto 215.000 richieste nell'ultima settimana.
I funzionari della Federal Reserve hanno notato la continua forza del mercato del lavoro statunitense come motivo per ritardare il taglio dei tassi di interesse per evitare una nuova accelerazione dell'inflazione.
La Presidente della Federal Reserve di Cleveland, Loretta Mester, ha dichiarato mercoledì di voler vedere una maggiore fiducia nell'allentamento dell'inflazione prima che la banca centrale inizi a tagliare i tassi.
"Ad un certo punto, quando otterremo maggiore fiducia, inizieremo a normalizzare la politica tornando ad un atteggiamento meno restrittivo, ma non dobbiamo farlo in fretta", ha detto Mester.
Il Governatore della Fed Michelle Bowman ha avvertito in un discorso separato mercoledì che "i progressi sull'inflazione sono rallentati e... forse a questo punto sono addirittura in stallo".
Il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni è salito di 2,5 punti base al 4,610%. Il rendimento del titolo del Tesoro a 30 anni è salito di 2 punti base al 4,719%.
Il rendimento del Tesoro americano a due anni, che in genere si muove di pari passo con le aspettative sui tassi di interesse, è salito di 2,4 punti base al 4,956%.
