ROMA (MF-DJ)--Prosegue la corsa al risparmio degli italiani con i
depositi che continuano a crescere di oltre il 9%. Positivo l'andamento
dei prestiti soprattutto alle imprese, mentre si segnala qualche nota
negativa sui tassi di interesse relativi alle nuove operazioni e una
leggera crescita delle sofferenze nette tornate, a febbraio, poco sopra la soglia psicologica dei 20 mld.
E' il quadro fornito dal rapporto mensile dell'Abi nel quale si precisa
come, a marzo, la raccolta da clientela del totale delle banche operanti
in Italia era pari a 1.965 miliardi di euro, in crescita del 7,1% rispetto ad un anno prima. Prosegue l'aumento dei depositi da clientela residente che hanno registrato una variazione tendenziale pari del +9,2%, con un incremento in valore assoluto su base annua di circa 147 miliardi di euro, portando l'ammontare totale a 1.749 miliardi. La variazione annua delle obbligazioni è stata negativa e pari al -7,2% (-9% il mese precedente). L'ammontare delle obbligazioni è risultato pari a circa 216 miliardi di euro.
I prestiti a famiglie e imprese sono pari a 1.315 miliardi di euro, con
un aumento tendenziale del 4,5%, in decelerazione rispetto alla dinamica
del mese precedente (+5,2%). Il totale prestiti a residenti in Italia a
marzo 2021 si è collocato a 1.717 miliardi di euro, con una variazione
annua del +3% (+4,2% il mese precedente). I prestiti a residenti in Italia al settore privato sono risultati, a marzo 2021, pari a 1.452 miliardi di euro in aumento del 3,7% rispetto a un anno prima.
Se si guardano i dati di febbraio, la crescita dei prestiti alle imprese era pari al 7,6%, mentre era del 2,4% quella dei crediti alle famiglie. La dinamica dei finanziamenti alle famiglie è risultata stabile rispetto al mese precedente per la componente dei mutui per l'acquisto di abitazioni (+2,5% la variazione annua come nel mese precedente), e in diminuzione per quella del credito al consumo (-1,9% a/a vs -1,6% il mese precedente). Nel quarto trimestre del 2020 la quota di acquisti di abitazioni finanziati con mutuo ipotecario è salita al 73,8% dal 71,5% del periodo precedente, riportandosi sui valori dell'estate del 2019. Il rapporto fra l'entitá del prestito e il valore dell'immobile è appena diminuito, al 76,7%.
A febbraio le sofferenze nette erano pari a 20,1 miliardi di euro, in
lieve aumento rispetto ai 19,9 miliardi di euro di gennaio, quando hanno
raggiunto il livello minimo dal giugno 2009. Le sofferenze nette di
febbraio risultano in calo rispetto ai 26,4 miliardi di febbraio 2020
(-6,3 miliardi pari a -23,8%) e ai 33,6 miliardi di febbraio 2019 (-13,5
miliardi pari a -40,2%). La riduzione è stata di 68,7 miliardi (pari a
-77,3%) rispetto al livello massimo delle sofferenze nette raggiunto a
novembre 2015 (88,8 miliardi). Il rapporto sofferenze nette/impieghi
totali si è attestato all'1,16% (era 1,55% a febbraio 2020, 1,95% a
febbraio 2019 e 4,89% a dicembre 2015).
Quanto ai tassi di intesse, a marzo quello sui prestiti in euro alle
famiglie per l'acquisto di abitazioni -che sintetizza l'andamento dei
tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della
composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo- era pari a 1,37% (1,30% nel mese precedente; 5,72% a fine 2007). Sul totale delle
nuove erogazioni di mutui l'88% erano mutui a tasso fisso (88,8% il mese
precedente). Il tasso medio sui nuovi prestiti in euro alle societá non
finanziarie è salito all'1,20% dall'1,15% del mese precedente. Il tasso
medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e imprese è risultato
invece pari al 2,24%.
vs/liv
(END) Dow Jones Newswires
April 20, 2021 12:20 ET (16:20 GMT)