ROMA (MF-DJ)--Le risorse del Recovery fund dovranno essere usate "per
investimenti, dopo una fase di prevalenti necessari sostegni alle
emergenze sociali", mentre dovranno assicurare "la sostenibilitá anche nel
medio periodo del debito pubblico e mettere in prospettiva il rapporto
debito/Pil su un sentiero di riduzione". E' quanto sottolinea l'Abi nel
documento che il presidente Antonio Patuelli e il dg Giovanni Sabatini
avrebbero consegnato al governo nell'incontro programmato per le 10h00 di
oggi e che non si è tenuto per le dimissioni del premier, Giuseppe Conte.
L'Abi precisa inoltre che le banche "fanno e faranno la loro parte e non
faranno certamente mancare il loro supporto nel cammino di modernizzazione
e sviluppo dell'Italia, così come sono state impegnate fin dal primo
momento a fianco delle famiglie e delle imprese per affrontare la crisi".
Affinchè ciò sia possibile, mette in evidenza palazzo Altieri, "occorre
che la regolamentazione di vigilanza sulle banche, nel perseguire
l'obiettivo della stabilitá, tenga in conto costantemente l'obiettivo
della crescita economica e non crei ostacoli al ruolo essenziale in questa
fase svolto dal mondo bancario, cioè di sostegno a famiglie e imprese".
La proroga delle moratorie ex lege disposta dalla legge di bilancio, se
non accompagnata da una interpretazione delle linee guida dell'Eba che
oggi pongono un limite di 9 mesi alla durata complessiva del periodo di
sospensione dei pagamenti, produce il rischio di dover riclassificare come
esposizioni deteriorate tutte le esposizioni oggetto di moratoria con
conseguenze gravemente dannose per i debitori. "Occorre che si intervenga
quanto prima per ottenere una interpretazione delle regole che consenta la
proroga delle moratorie oltre i 9 mesi senza le conseguenze sopra
descritte", spiega l'Abi. Allo stesso tempo, "occorre ampliare i parametri
stabiliti dall'Autoritá bancaria europea (Eba) per consentire misure di
agevolazione per i debitori (quali, ad esempio, l'allungamento dei piani
di ammortamento) senza che la concessione di tali agevolazioni faccia
scattare la riclassificazione della posizione come deteriorata".
L'Abi precisa poi le modifiche legislative e gli incentivi devono avere
carattere di "certezza e stabilitá nel tempo, per poter creare aspettative
positive e dare la possibilitá ai potenziali fruitori di pianificare i
propri investimenti e poter contare sul mantenimento delle agevolazioni
per il tempo necessario". E' inoltre "importante che vi sia semplicitá e
facilitá di accesso alle misure, specie per ciò che concerne agevolazioni
ed incentivi, sia per le procedure previste, sia per la chiarezza dei
criteri per l'applicazione".
Per quanto riguarda le misure di carattere finanziario, per fare in modo
che possano sviluppare al meglio il loro potenziale, è necessario che i
diversi strumenti funzionino "in maniera omogenea per tipologia di
obiettivo, evitando la proliferazione di misure agevolative con la
conseguente polverizzazione delle risorse disponibili e la maggiore
difficoltá a canalizzare gli incentivi verso i beneficiari finali, in
tempi compatibili con l'urgenza di favorire la ripresa economica". I
possibili strumenti finanziari sono: garanzie su finanziamenti bancari;
contributi in conto interessi su finanziamenti bancari; finanziamenti
agevolati, eventualmente associati a finanziamenti bancari. Un discorso a
parte riguarda poi gli strumenti di partecipazione al capitale di rischio.
Per ciascuna delle tre tipologie di agevolazione, coerentemente con gli
obiettivi del Pnrr di semplificazione e digitalizzazione, è possibile
immaginare la realizzazione di altrettante piattaforme nazionali
finalizzate alla loro erogazione, secondo modalitá standardizzate.
Per la garanzia su finanziamenti bancari, in Italia c'e' gia' una
possibile piattaforma che funziona efficacemente e alla quale si dovrebbe
far riferimento: il Fondo di garanzia per le Pmi. Le nuove garanzie per
l'accesso al credito delle imprese dovrebbero essere direttamente gestite
dal Fondo di garanzia per le Pmi o, comunque, seguirne lo schema
operativo. Anche per i contributi in conto interessi esiste un possibile
modello di riferimento che funziona e che ormai le banche hanno imparato a
gestire efficientemente: la nuova legge Sabatini. Per i finanziamenti
agevolati direttamente erogati dallo Stato/regioni non esiste una
piattaforma di erogazione unica o uno schema agevolativo unico. Esiste
però un possibile modello di riferimento da cui, con le necessarie
semplificazioni, si potrebbe partire: il Fondo rotativo imprese (Fri). Le
piattaforme dovrebbero servire anche per l'erogazione di agevolazioni di
matrice locale, prevedendo - come e' gia' per il Fondo di garanzia delle
Pmi- sezioni regionali.
Il sostegno pubblico ad operazioni di capitalizzazione delle imprese è
previsto solo in alcuni casi specifici: "tale intervento -sottolinea
l'Abi- dovrebbe costituire un perno importante per la ripresa nella fase
post pandemica in un'ottica di sostenibilitá e ottimizzazione della
struttura finanziaria delle imprese.
L'evoluzione del sistema fiscale poggia molto sulle banche che hanno
elevate responsabilitá e rischi fiscali. La gestione di questi compiti per
obblighi di legge, precisa l'associazione, dovrebbe essere inquadrata in
un piú corretto rapporto tra amministrazione finanziaria e banche. Il
rapporto di servizio che si è istaurato - ed è destinato nel tempo a
intensificarsi - merita lo stesso rispetto dei principi di: equitá
(evitare oneri impropri per le banche); semplificazione (intesa non solo
per il contribuente finale ma anche per chi è obbligato a svolgere un
ruolo per conto del fisco senza essere parte dell'Amministrazione
finanziaria); efficienza (di tutte le fasi del prelievo fiscale, comprese,
quindi, quelle gestite dalle banche per conto del fisco).
vs
(END) Dow Jones Newswires
January 26, 2021 08:12 ET (13:12 GMT)