ROMA (MF-DJ)--Il Consiglio di Stato boccia il Tar Lecce e la produzione all'Ex Ilva può proseguire. La Sezione IV del massimo giudice amministrativo ha accolto gli appelli di Arcelor Mittal S.p.a. e di Ilva S.p.a. In amministrazione straordinaria, annullando l'ordinanza n. 15 del 27 febbraio 2020, con cui il sindaco di Taranto aveva ordinato loro, nelle rispettive qualitá di gestore e proprietario dello stabilimento

siderurgico "ex Ilva", di individuare entro 60 giorni gli impianti

interessati da emissioni inquinanti e rimuoverne le eventuali criticitá,

e qualora ciò non fosse avvenuto di procedere nei 60 giorni successivi

alla "sospensione/fermata" delle attivitá dello stabilimento.

"Alla luce del pronunciamento del Consiglio di Stato sull'ex Ilva,

che chiarisce il quadro operativo e giuridico, il governo procederá in

modo spedito su un piano industriale ambientalmente compatibile e nel

rispetto della salute delle persone", commenta il ministro dello Sviluppo

economico, Giancarlo Giorgetti. "L'obiettivo è rispondere alle esigenze dello sviluppo della filiera nazionale dell'acciaio accogliendo la filosofia del Pnrr recentemente approvato", aggiunge.

"Tiriamo tutti un sospiro di sollievo in quanto non viene chiusa l'area a caldo, che avrebbe significato la chiusura totale dello stabilimento. La chiusura anche dei siti di Genova e di Novi Ligure, con decine di

migliaia di dipendenti senza più posto di lavoro", afferma il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia.

"La sentenza con cui il Consiglio di Stato ha annullato l'ordinanza del

sindaco di Taranto che aveva disposto la chiusura dell'area a caldo, fa uscire la vicenda del gruppo ex Ilva dal cono d'ombra delle iniziative della magistratura. Non ce ne e' piu' per nessuno. Non ci sono piu' alibi per ArcelorMittal, non ci sono piu' alibi per il Governo", dichiara Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom-Cgil.

"Si denota la totale mancanza di coesione tra Stato, azienda privata, lavoratori, sindacati, e gli esponenti del comune di Taranto, in una situazione tragi-comica che vede gli interessi economici di ciascuna delle parti scontrarsi con la necessità di salvaguardare la salute dei cittadini, elemento che in ogni caso dovrebbe essere primario ma il Consiglio di Stato, oggi, ha calpestato questo diritto", mette in evidenza il segretario nazionale Comparto Metalmeccanici e Terziario di Confael, Claudio Capodieci.

"La battaglia continuerà finché non ci sarà un tavolo per l'accordo di programma che sancisca la chiusura dell'area a caldo dello stabilimento" ex Ilva. Lo annuncia il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, mostrando "poca sorpresa" per la sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la propria ordinanza e che fa "riflettere" in alcuni passaggi perché "oggi nessuno può sentirsi banalmente assolto. Con la mia ordinanza abbiamo chiamato lo Stato alle sue responsabilità sul futuro dell'ex Ilva e sulla salute dei tarantini. Ora la palla passa alla politica e al Governo".

gug

guglielmo.valia@mfdowjones.it

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June 23, 2021 09:02 ET (13:02 GMT)