ROMA (MF-DJ)--Il Piano nazionale di ripresa e resilienza costituisce una sfida organizzativa "complessa", per questo è "cruciale" una governance "snella" che consenta il rispetto delle regole, anche perchè ogni euro speso "va rendicontato". Il Pnrr rappresenta l'occasione di modernizzare il Paese, per questo bisogna mettere al centro del piano i giovani e le imprese. Le riforme sono fondamentali. Per raggiungere gli obiettivi fissati dal governo, sará "prezioso" il contributo del Parlamento. E' quanto dichiarato nell'Aula del Senato dal ministro dell'Economia, Daniele Franco, sulle risoluzioni relative al Pnrr. Intanto, dopo l'ok di ieri alla Camera, anche palazzo Madama ha dato il via libera alla risoluzione della maggioranza sulla relazione relativa al Recovery Plan (203 voti a favore, 7 contrari e 24 astenuti).

Il titolare di Via XX Settembre ha messo in evidenza che con questo Piano, "dobbiamo far sì che i giovani e le imprese siano al centro del nostro sforzo di ripresa. Mi riferisco qui alle imprese di tutti i settori, innanzitutto il manifatturiero, i servizi, tra i quali ovviamente è fondamentale il turismo, l'agricoltura", ha proseguito Franco precisando che il Pnrr "deve aiutare la trasformazione e il rafforzamento del nostro sistema produttivo".

Il ministro ha ribadito che "quella delle procedure è forse la sfida più importante che abbiamo davanti. Su questo punto, come su quello delle riforme, più generale ma fondamentale nella costruzione di un piano efficace, il Parlamento avrà un ruolo centrale nell'assicurare un contributo significativo, un dibattito ampio, ma anche una concreta capacità di individuare in tempi rapidi le soluzioni più opportune nei vari passaggi parlamentari che saranno richiesti nei prossimi mesi ed anni per la realizzazione delle riforme".

La definizione di una governance "snella e ben definita a livello centrale e delle autonomie territoriali è un nodo cruciale", ha continuato il ministro aggiungendo che "la proposta finale di Piano conterrà la descrizione di un modello organizzativo basato su una struttura di coordinamento centrale collegata a specifici presidi settoriali presso tutte le amministrazioni coinvolte unitamente a strumenti e strutture di valutazione, sorveglianza e attuazione degli interventi. Questa cornice assicurerà una sana gestione finanziaria e il rispetto delle regole europee e nazionali e degli obiettivi quantitativi e dei traguardi intermedi".

La "buona riuscita" del Piano, ha messo in evidenza Franco, richiede uno "sforzo corale delle istituzioni e un dialogo aperto e costruttivo" e anche "una strategia e una visione di quello che sará il Paese nel 2026, nel 2030 e nel decennio successivo".

Per i progetti "pur meritevoli" esclusi dal Pnrr "perchè non soddisfano i criteri piú stringenti, stiamo pensando di costituire una linea di finanziamento ad hoc complementare". "Ogni euro che verrà speso -ha sottolineato- dovrà essere rendicontato, anche i contributi a fondo perduto impongono un onere per il bilancio europeo che il nostro Paese deve contribuire a pagare". Quanto al Mezzogiorno, le risorse complessivamente destinate "supereranno significativamente la quota del 34%".

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April 01, 2021 09:01 ET (13:01 GMT)