ROMA (MF-DJ)--"Ho paura che il Paese finisca in esercizio provvisorio".

E' questa la grande preoccupazione espressa nel corso di un seminario con la stampa dal presidente dell'Abi, Antonio Patuelli. Il voto inusuale alla fine di settembre ha fatto slittare di un mese la sessione di bilancio. I tempi di approvazione della manovra sono stretti e il rischio è che si vada all'esercizio provvisorio. E non sarebbe un bene per la possibile speculazione dei mercati, sempre in agguato, e soprattutto per le politiche sociali, fondamentali in questo momento di crisi in cui lo shock si è sovrapposto all'emergenza pandemica. Il numero uno dell'Abi invita il Parlamento alla massima responsabilitá affinchè, con sedute notturne e nei giorni festivi, si possa arrivare ad approvare la manovra entro il 31 dicembre. In vista del varo della legge di bilancio, da Patuelli arrivano anche richieste per l'esecutivo: misure anticicliche, tra cui essenziali sarebbero le moratorie, rimaste fuori dall'ultimo framework di aiuti varato dall'Ue, e considerate invece fondamentali per le banche per dare la possibilitá alle imprese di restituire i prestiti in tempi piú lunghi. Con l'effetto duplice di traghettare le aziende fuori dall'emergenza, evitando al contempo alle banche di veder aumentare le sofferenze nei propri bilanci.

"Ho questa preoccupazione dell'esercizio provvisorio, ha spiegato Patuelli, "non per colpa di qualcuno ma perchè per la prima volta si è votato in autunno. E' vero che la legge di contabilitá dice che il governo deve predisporre la legge di bilancio, ma le scelte piú importanti non sono di ordinaria manutenzione, è un atto di grande strategia. Abbiamo oltre un mese di ritardo sul deposito della legge in Parlamento, oltre un mese sulla sessione di bilancio, un decreto aiuti quater che si intersecherá in Parlamento, e quindi sebbene abbiamo la sicurezza che il Parlamento lavorerá anche con sedute notturne, il rischio che si finisca in esercizio provvisorio non lo sottovalutiamo".

Sarebbe un rischio "enorme soprattutto per le politiche sociali, non economiche perchè dal punto di vista economico si va a una riduzione della spesa pubblica, ma i mercati e la speculazione sono assolutamente imprevedibili. Il mio auspicio è che ci sia una consapevolezza istituzionale complessiva per garantire la conclusione dell'iter entro il 31 dicembre".

A preoccupare Patuelli c'è poi il quadro macroeconomico e la possibile evoluzione dei prossimi mesi. "Non abbiamo previsioni, ma ragionamenti" secondo cui "la chiusura d'anno sará meno positiva della fase iniziale", mentre il 2023 "è da vedersi in salita. La guerra non è conclusa e tanti problemi sono irrisolti". I dati della produzione industriale sono in calo e anche se nel 3* trimestre il Pil ha avuto un andamento "brillante", anche grazie a una "fortissima ripresa del turismo estivo, non è sufficiente a compensare il calo della produzione".

Le banche, ha spiegato, "non vedono e non subiscono in tempo reale le conseguenze delle criticitá dei settori economici perchè prima arrivano le criticitá del settore, poi iniziano a rallentare i pagamenti poi cominciano a essere deterioramenti dei crediti. Oggi siamo in una fase di stasi sui deteriorati, ma sono frutto di crisi giá avvenute, gli effetti della riduzione della produzione industriale che abbiamo da diversi mesi si vedranno tra qualche mese". Il governo deve approvare al piú presto, o in manovra o con un emendamento al decreto aiuti, le moratorie per farle partire giá all'inizio del prossimo anno. Bisogna "cercare di evitare Scilla e Cariddi, inflazione e recessione", quindi "auspico fortemente" che questi provvedimenti arrivino presto. É necesario "muoversi in anticipo perchè il Paese ha bisogno di organizzarsi". L'autorizzazione di nuove moratorie, ha sottolineato, "è la piú insistente delle nostre richieste. Noi siamo interessati al fatto che le imprese abbiano piú tempo per restituire i prestiti che hanno contratto. L'auspicio è che intervengano subito le autoritá italiane", visto che in Europa non c'è accordo su queste misure.

Patuelli ha detto anche di aspettarsi dal governo interventi per muovere la liquidità. L'inflazione è una "cattiva bestia che colpisce gli onesti: pensionati, chi ha reddito fisso, e soprattutto i risparmiatori.

La speranza che gli venga rimborsata qualcosa non c'è", ha spiegato il presidente dell'Abi invitando i risparmiatori a "non essere inerti, ma responsabili e consapevoli nella gestione della propria liquiditá".

L'inflazione, ha proseguito, "colpisce anche i meno onesti -evasori e ricilatori- Anche a loro viene tagliata una parte dell'accantonamento. Mi aspetto normative" che possano dare una "certa vitalitá" alla liquiditá presente sui depositi o "nascosta sotto le pietre, nei giardini".

Le banche, ha assicurato Patuelli, continueranno a fare la loro parte a sostegno di imprese e famiglie, come hanno fatto durante la pandemia. E anche se "siamo in una fase di stretta monetaria, combatteranno in Italia per evitare il credit crunch".

C'è poi da superare l'impasse sul Superbonus. Questa misura ha un "problema in origine: i rendimenti delle banche, della Cdp e di Poste non sono infiniti. E invece è infinita la previsione delle richieste. Uno si ferma perchè ha esaurito energie e l'altro va avanti", ha sottolineato Patuelli spiegando che il Superbonus ha avuto un "successo superiore alle stime di chi l'ha varato. E non è stato calibrato con meccanismi cronologici di prioritá. E ora bisogna recuperare e noi abbiamo dato un aiuto di realismo fortissimo con Ance per non aggravare i costi per lo Stato ma per ampliare gli spazi per queste operazioni. Abbiamo apprezzato le attenzioni che in ambito istituzionali sono venute. Confidiamo che ci siano gli approfondimenti del caso". Patuelli ha messo in evidenza che "non possiamo scontare crediti fiscali che non abbiamo. Siamo arrivati al massimo senza che da altri settori del mondo produttivo sia cresciuto il desiderio di diventare capienti". Inoltre, ha ribadito, "le banche non devono fare i guardiani. Mi ha rallegrato sentirlo da Panetta. Io lo avevo scritto giá nella relazione dell'8 luglio", in occasione dell'assemblea dell'Abi. "Noi facciamo i sostituti di imposta, non possiamo dotarci di polizie bancarie per un'impropria attivitá di controllo sulle imprese. La legislazione deve essere sviluppata con certificazioni da parte di autoritá pubbliche e noi esamineremo quelle".

Sul nuovo governo, "attendiamo che entri nella pienezza del superato rodaggio e non ci schieriamo politicamente e partiticamente. Analizziamo i contenuti che stanno nei provvedimenti, quelli di natura economica in particolare. Esamineremo il dl quater che attendiamo in Gazzetta ufficiale e poi la legge di bilancio".

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valeria.santoro@mfdowjones.it

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2114:00 nov 2022


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November 21, 2022 08:01 ET (13:01 GMT)