ROMA (MF-DJ)--La nuova bozza del Codice sugli Appalti è aperta a suggerimenti e modifiche, mentre il governo discuterà con l'Ue dell'entrata in vigore della riforma che però deve approvata entro il prossimo 31 marzo. E' quanto precisato nel corso di un convegno dell'Ance dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

La bozza, ha precisato il vicepremier, "è assolutamente aperta, permeabile a qualsiasi suggerimento. Per quanto mi riguarda nessun articolo è intoccabile. Gli uffici del Mit sono assolutamente permabili e disponibili". Il lavoro fatto finora "è un buon punto di partenza e conto di arrivare a un ottimo punto di arrivo con i suggerimenti che arriveranno. L'importante è non smontare l'impalcatura", ha aggiunto Salvini.

Sull'entrata in vigore del Codice "ci sono dei ragionamenti in corso con l'Ue", ma "la sua approvazione al 31 marzo non è in discussione", ha spiegato Salvini. Sul possibile slittamento dell'entrata in vigore al 2024 è intervenuto il presidente dell'Anac, Giuseppe Busia. "Sul nuovo Codice degli Appalti si gioca tantissimo del futuro dell`Italia. È una riforma pilastro, ma non basta farla. Va fatta bene. Pur dando un giudizio positivo sul testo approvato dal governo, riteniamo ci sia molto da migliorare. E se per farla bene e applicarla bene, serve più tempo rispetto alla scadenza del 31 marzo 2023, allora facciamola slittare al 2024 per la sua entrata in vigore", ha affermato Busia.

L'Ance spinge per una modifica della bozza del Codice e un rinvio dell'entrata in vigore anche per evitare lo choc normativo che potrebbe causare, bloccando i bandi di gara come successo nel 2016 con l'introduzione del vecchio Codice. La presidente dell'Ance, Federica Brancaccio, ha sottolineato la necessità di "evitare quello che è successo nel 2016, altrimenti lo choc normativo sarebbe una certezza". Secondo quanto riferito dall'Ance, nel 2016 l'introduzione immediata del vecchio Codice causò un blocco totale dei bandi di gara del 16,6%, che arrivava al 35% per i comuni.

Per questo motivo l'Ance chiede che venga previsto un tempo adeguato

per l'introduzione del nuovo Codice. "Questo è un codice che nei principi ci vede non favorevoli, di più. Ci preoccupa in alcuni punti l'attuazione, come la qualificazione delle stazioni appaltanti che non ci sarà il primo luglio 2023 e questo è un grande rischio". Altri motivi di preoccupazione, ha proseguito Brancaccio, sono determinati ad esempio dalla soglia sotto la quale non servono le gare per cui "si rischia di sottarre al mercato una grande fetta".

Sulla revisione dei prezzi obbligatoria, "se è una norma finalmente recepita, rischia di diventare un disastro nella sua attuazione, perché di fatto non è una revisione automatica". Su questo punto c'è stata un'apertura da parte di Salvini: "sulla revisione dei prezzi dinamica,

al rialzo e al ribasso, sul modello francese, lavoriamoci".

Durante il convegno è stato inoltre sollevato il problema dei pagamenti relativo all'"emergenza caro-materiali". Secondo quanto riferito dall'Ance, le compensazioni sono ferme a un anno e mezzo fa. In base a quanto previsto dalla legge di bilancio 2022, sui 119 mln di euro di richieste è stato erogato solo il 13% dei fonodi. Le imprese sono ancora in attesa dei pagamenti per il 2* semestre 2021. Di questo passo, denuncia l'Ance, serviranno 5 anni per completare tutti i pagamenti.

vs

fine

MF-DJ NEWS

1815:00 gen 2023


(END) Dow Jones Newswires

January 18, 2023 09:00 ET (14:00 GMT)