ROMA (MF-DJ)--La manovra economica del governo di Giorgia Meloni oggi dovrebbe arrivare alla Camera per la discussione parlamentare. L'iter dovrà necessariamente essere rapido per l'approvazione entro Natale o almeno entro la fine dell'anno così da scongiurare l'esercizio provvisorio.

Sul provvedimento manca ancora la bollinatura della Ragioneria dello Stato, ma il lavoro è in dirittura d'arrivo. Il testo è composto di 155 articoli e una delle novità riguarda l'introduzione di un limite all'obbligo per i commercianti di accettare i pagamenti digitali. Fino a 60 euro infatti il negoziante potrà rifiutare il pagamento con il Pos senza incorrere in alcuna sanzione. Finora la legge ha previsto l'obbligo per "qualsiasi importo" con una sanzione (a partire dallo scorso giugno) di 30 euro maggiorata del 4% della somma pagata. Ma nella nuova bozza scompare anche lo stop di 180 giorni alle sanzioni finora arrivate ai commercianti per non aver rispettato l'obbligo.

Tra le altre novità in arrivo anche una stretta sulle partite Iva. Non si potranno più aprire e chiudere le ditte senza limiti. L'Agenzia delle Entrate potrà effettuare dei controlli e in caso di possibili illeciti potrà convocare il contribuente che dovrà dimostrare "sulla base di documentazione idonea, l'assenza di profili di rischio individuati", pena la cessazione della partita Iva. In caso di chiusura, sarà necessaria una fideiussione di 3 anni di 50 mila euro per aprirne una nuova.

Altra stretta arriva sulle vendite online: dal primo luglio 2023 viene introdotto l'obbligo di fattura.

Si annunciano numerose le discussioni e le contestazioni sul provvedimento. Forza Italia promette battaglia su pensioni e superbonus. Mentre la Lega vuole aumentare la soglia delle cartelle esattoriali da rottamare oltre i mille euro. Sul capitolo superbonus, da giorni infatti gli azzurri chiedono sia lo sblocco dei crediti detenuti nei cassetti fiscali delle imprese, sia una proroga dei termini scaduti lo scorso venerdì per avviare i lavori con il Superbonus 110%. Come è noto, dal primo gennaio l'agevolazione scende al 90%, ma intanto non potranno più partire i lavori con il vecchio sconto.

I termini di legge per presentare al Comune la comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila) sono scaduti la scorsa settimana e solo chi è riuscito a caricare sui siti tutti i documenti otterrà ancora il maxisconto. Ma la partita potrebbe non essere ancora chiusa. I siti web delle amministrazioni locali sono stati presi d'assalto e in molti casi sono andati in tilt, tanto che amministratori di condominio e professionisti, in tutto il Paese, si lamentano per non essere riusciti a effettuare le operazioni. Aver mancato questo passaggio, per i condomini, vuol dire dover dare l'addio al Superbonus nella formula che abbiamo conosciuto per due anni, cioè lo sconto del 110% sui lavori di efficientamento energetico. Così, in queste ore, si stanno moltiplicando gli appelli affinché sia concessa una proroga che arrivi almeno fino al 31 dicembre.

Tra i nodi da sciogliere c'è poi quello delle coperture: nella tabella inserita nel Documento di programmatico di bilancio ben 6 miliardi sono legati ad "altre entrate" che devono essere ancora definite nel dettaglio. Un quota consistente, pari a 2,6 miliardi per il 2023, arriverà dal nuovo prelievo sugli extra-profitti delle imprese energetiche.

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2811:00 nov 2022


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November 28, 2022 05:01 ET (10:01 GMT)