MILANO (MF-DJ)--"Paradossalmente le ultime vicende parlamentari sulla

delega fiscale e il voto, per un soffio, sul catasto, stanno testimoniando

come la complicata emergenza della guerra in Ucraina, piena di incognite

anche per noi, invece di rendere piú compatta e responsabile la cosiddetta

maggioranza di unitá nazionale, rischia di mandare in crisi il governo

Draghi. Oltre al catasto, infatti, altre trappole sono tese sul suo

cammino, a partire, per il passaggio definitivo, dal decreto concorrenza e

quello sul Csm, con la questione balneari e quella sulle modalitá di

elezione dei membri dell'organo di autogoverno della magistratura. Su

questi temi, i tentativi di mediazione governativi, andati, pare, a buon

fine sul codice degli appalti, non potranno essere oggetto di ulteriori

compromessi, di sospensioni o di rinvii. Né Draghi può cedere, nel merito,

di un solo millimetro per non pregiudicare l'approdo, nei tempi

programmati, delle riforme strutturali, in primis il fisco, essenziali per

il Pnrr e per le risorse finanziarie europee. Quest'ultime diventate ormai

vitali per tentare di contenere gli effetti devastanti dei rincari, allo

sbando, sulle famiglie e sulle imprese, specie le Pmi. Ogni appello alla

ragionevolezza del mondo imprenditoriale sembra cadere nel vuoto, ma una

crisi di governo, in queste condizioni, sarebbe un suicidio politico per

chi avrá l'incoscienza di determinarla e provocherá un'altra devastazione

non solo economica del nostro paese".

Lo dichiara il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro.

alb

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March 09, 2022 11:35 ET (16:35 GMT)