BERNA (awp/ats) - Il tasso ipotecario di riferimento salirà l'anno prossimo, dando la possibilità a molti locatori di richiedere un aumento delle pigioni: lo ha detto direttore dell'Ufficio federale delle abitazioni (UFAB) Martin Tschirren.

"Un ulteriore incremento potrebbe poi seguire nel 2024: tuttavia, è estremamente difficile fare previsioni in merito", ha osservato oggi l'alto funzionario in un incontro con i media a Berna. L'UFAB ha comunicato stamane che l'indicatore che serve a determinare le pigioni degli appartamenti in affitto in tutta la Svizzera per il momento rimane all'1,25%: era partito con il livello massimo del 3,5% e da allora è a volte diminuito, ma mai aumentato.

I fattori che determinano il previsto ritocco verso l'alto sono la svolta sui tassi d'interesse operata dalla Banca nazionale svizzera (BNS) a partire da metà anno e il conseguente andamento dei tassi d'interesse sul mercato ipotecario. A differenza di alcuni esperti Tschirren non si aspetta comunque il primo rialzo del tasso di riferimento in occasione della prossima rilevazione di marzo, bensì più in là nel corso dell'anno.

Questo aprirà comunque la strada ad aumenti degli affitti nei contratti di locazione esistenti. Ciò sarà possibile se il contratto è basato sull'attuale tasso dell'1,25%; secondo le stime, è il caso per circa la metà dei rapporti di locazione. È però anche possibile che i locatori non abbiano trasferito le precedenti riduzioni del tasso di interesse di riferimento e che i locatari non abbiano insistito per pagare meno.

In ogni caso, è probabile che vivere in affitto diventi più costoso. Indipendentemente dal tasso di riferimento, infatti, i padroni di casa possono trasferire sul canone gli aumenti dei costi legati all'inflazione. Un rincaro del 3% in Svizzera può equivalere a un incremento dell'affitto sino all'1,2%, calcola Tschirren.

Inoltre il balzo dei costi energetici comporta bollette più salate. Allo stesso tempo, sul mercato immobiliare svizzero si osserva un aumento dei canoni di locazione richiesti, in considerazione delle tendenze inflazionistiche e dell'offerta ancora scarsa di appartamenti.