MILANO (MF-DJ)--Bruxelles riformerà il mercato dell'energia dell'Ue per dare la priorità alle energie rinnovabili, che sono più economiche, ha affermato la commissaria europea per l'Energia, Kadri Simson, nonostante gli avvertimenti del settore secondo cui le riforme potrebbero soffocare gli investimenti nei parchi eolici e solari.

Simson ha detto al Financial Times che la Commissione europea è sottoposta a "fortissime pressioni politiche" per ridisegnare il mercato e tagliare le bollette dei consumatori mentre l'Ue combatte la sua crisi energetica più impegnativa da decenni. "Stiamo lavorando in circostanze straordinarie e realizzando le riforme più velocemente di quanto faccia di solito la Commissione", ha spiegato, sottolineando che Bruxelles sta esaminando come trasferire ai consumatori i "vantaggi di una quota maggiore di energie rinnovabili". "Avremo anche bisogno di centrali elettriche a gas, ma non vogliamo creare un sistema in cui saranno in funzione 24 ore su 24, 7 giorni su 7", ha aggiunto.

In una bozza del documento che delinea le possibili riforme, visionata dal Financial Times, la Commissione Ue suggerisce di rendere l'energia rinnovabile più in linea con i suoi "veri costi di produzione", dato che una volta costruita l'infrastruttura, la fonte di energia per un parco eolico o un impianto solare è essenzialmente gratuita. Propone inoltre di estendere l'imposta sugli extraprofitti alle società attive nell'energia rinnovabile, i cui proventi vengono trasferiti ai consumatori, che dovrebbe scadere nel 2023.

Le proposte per migliorare il mercato dell'energia dell'Ue arrivano dopo mesi di pressioni da parte di diversi Stati membri, in particolare Francia e Spagna, che hanno sollecitato la Commissione a porre fine a un sistema in base al quale il combustibile più costoso dell'Unione - attualmente il gas - fissa il prezzo per tutta l'energia generata. Questo modello dà la priorità all'energia rinnovabile e nucleare per soddisfare la domanda di elettricità, seguita da gas e carbone. I prezzi sono fissati dal generatore finale chiamato a soddisfare la domanda, il che significa che i prezzi dell'energia rinnovabile sono spesso ancorati al costo dei combustibili fossili. Questo ha favorito gli investimenti nelle rinnovabili, che hanno beneficiato del maggior costo del gas, ma ha fatto sì che i consumatori pagassero prezzi elevati per l'energia rinnovabile nonostante i costi di produzione inferiori.

I politici dell'Ue hanno sostenuto che gli aumenti record dello scorso anno dei prezzi del gas in Europa e un numero crescente di progetti sull'energia pulita hanno minato il sistema. L'Ue dovrà affrontare ancora difficoltà nel 2023. L'Agenzia internazionale per l'energia (Aie) ha avvertito che il taglio del gas in arrivo via gasdotto dalla Russia rischia di lasciare l'Ue con una carenza di 30 miliardi di metri cubi di gas - circa il 7% del suo consumo nel 2021 - nel corso dell'anno. Le energie rinnovabili hanno rappresentato circa i due quinti della produzione di elettricità europea nel 2020, il 36% proveniente da combustibili fossili e il 25% dal nucleare, secondo i dati della Commissione europea.

La Francia, il più grande produttore di energia nucleare dell'Ue, e la Spagna, che genera quasi la metà della sua energia da fonti rinnovabili, sono stati i più accesi sostenitori del disaccoppiamento dei prezzi del gas e delle rinnovabili. Bruxelles ha detto che avvierà una consultazione sulle possibili riforme e pubblicherà una proposta completa entro la fine di marzo. La tassa sugli extraprofitti è stata una delle numerose misure di emergenza adottate dall'Ue lo scorso anno per alleviare la crisi energetica. Inoltre, a dicembre i ministri hanno approvato un tetto al prezzo del gas all'ingrosso, per evitare che salisse nuovamente al massimo record di agosto di 300 euro per megawattora.

La Norvegia, che ha sostituito la Russia come principale esportatore di gas verso l'Ue dopo l'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte di Mosca a febbraio, ha criticato l'Unione per il potenziale peggioramento del problema dell'approvvigionamento. "I tetti al prezzo non risolvono il problema fondamentale della mancanza di energia nel mercato europeo. Inserendo un massimale di prezzo, c'è il rischio che possa peggiorare la situazione sottostante", ha affermato Amund Vik, segretario di Stato del ministero del Petrolio e dell'Energia. Simson ha difeso il tetto dicendo che Bruxelles non lo avrebbe proposto "a meno che non fosse stata convinta di dover fare qualcosa in modo che i consumatori europei potessero evitare questi prezzi elevati".

cos


(END) Dow Jones Newswires

January 04, 2023 05:18 ET (10:18 GMT)