ZURIGO (awp/ats) - In materia di vacanze gli svizzeri continuano a concedersi di più rispetto a quanto facessero prima della pandemia: stando all'operatore viaggi Tui Suisse la disponibilità a spendere è superiore di circa il 10-20% a quella del 2019.

Questo è dovuto essenzialmente a tre motivi, ha indicato il direttore dell'azienda, Philipp von Czapiewski, in un evento odierno per i media. A suo avviso solo una piccola parte è da ascrivere all'aumento generale dei prezzi; "le ragioni principali sono le categorie di qualità superiore - in altre parole, le persone che prima prenotavano una vacanza in un hotel a quattro stelle ora sono più propense a concedersi un soggiorno in un albergo a cinque stelle - e la maggiore durata media del soggiorno".

Secondo l'esperto ciò ha a che fare con le esperienze vissute durante il periodo del Covid, quando le persone non potevano viaggiare e dedicarsi alle proprie passioni. "La pandemia è stata un catalizzatore per l'attenzione al tempo libero e al relax", sostiene il dirigente.

La situazione si sta sempre più normalizzando sul fronte delle prenotazioni, che sono tornate a essere sul lungo periodo. E le prospettive in materia di ricavi sono molto positive. "Questo vale sia per l'estate che per l'inverno", puntualizza lo specialista. Una tendenza attuale è lo spostamento dai classici periodi di vacanza verso la bassa stagione. "Naturalmente il periodo di maggiore affluenza rimane quello estivo, ma c'è un crescente interesse verso l'autunno", conclude von Czapiewski.