FRANCOFORTE (Reuters) - La crescita dei salari negoziati nella zona euro è leggermente aumentata nel primo trimestre dando sostengo alle ragioni di un un approccio cauto della Bce nel tagliare i tassi dai massimi storici.

I salari negoziati nei 20 Paesi della zona euro sono aumentati del 4,69% nel primo trimestre, dopo la lettura di 4,45% dei tre mesi precedenti, mentre i sindacati continuano a chiedere una compensazione per i redditi reali persi per via del rapido aumento dell'inflazione.

La Bce ha a lungo riposto le speranze di un taglio dei tassi su questo dato cruciale e molto atteso dei salari, ma si è essenzialmente impegnata ad allentare la politica il 6 giugno, quindi è più probabile che il nuovo dato influenzi le decisioni politiche più avanti nel corso dell'anno.

I dati hanno diverse immplicazioni per i policymaker.

Bce sostiene da tempo che una crescita dei salari nominali di appena il 3% sarebbe coerente con il proprio obiettivo di inflazione del 2% e che qualsiasi numero superiore a questo suggerisce l'esistenza di pressioni salariali eccessive nell'economia generale che finiranno per far aumentare i prezzi.

Tuttavia Francoforte ha anche affermato che i lavoratori meritano una certa compensazione per la perdita di reddito, quindi un periodo modesto di crescita salariale più rapida è accettabile, soprattutto perché i margini di profitto delle imprese, superiori alla media, potrebbero assorbire gran parte dell'aumento.

Bce prevede che le retribuzioni per dipendente nella zona euro cresceranno del 4,5% quest'anno, del 3,6% il prossimo e del 3,0% nel 2026.

Indicatori più recenti, come il sistema di monitoraggio dei salari in tempo reale e una serie di letture del sentiment che rilevano le intenzioni delle imprese, hanno mostrato un raffreddamento delle richieste salariali anche nel secondo trimestre.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)