Dopo il derisking, i crediti deteriorati lordi scendono a fine settembre a 0,6 miliardi da 1,2 miliardi di fine giugno con un Npe ratio lordo al 5,3%, si legge in una nota.

Il CET1 ratio phased-in è al 12,2%, sopra il requisito di capitale minimo specifico richiesto dalla Bce del 13,25%.

L'istituto ligure, rientrato il 1° febbraio scorso in amministrazione ordinaria dopo il salvataggio del Ftid e di Cassa Centrale banca (CCB), ha allo studio ulteriori cessioni di crediti deteriorati per circa 60 milioni.

"La perdita media mensile registrata nel terzo trimestre (di 2/3 inferiore rispetto al dato medio mensile dei 5 mesi precedenti) riporta sostanzialmente la banca in linea con il trend mensile previsto dal piano strategico 2019-23" sottolinea Carige.

Il piano, ricorda la banca, stimava per il 2020 una perdita complessiva di 79 milioni "prima dei non prevedibili impatti sistemici determinati dalla pandemia".

Carige, pur ottimista su un proseguimento del recupero di redditività, è cauta sull'andamento del quarto trimestre che, a causa dell'aggravamento dell'emergenza sanitaria e le nuove misure restrittive "potrebbe anche discostarsi in modo significativo dai dati del terzo".

Negli otto mesi post amministrazione straordinaria a fine settembre la perdita netta è di 121,9 milioni di euro,

(Andrea Mandalà, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)