ROMA (MF-DJ)--Malacalza Investimenti non demorde su Carige. La società ligure, azionista di minoranza (2%) dell'istituto di credito genovese, ha presentato reclamo al collegio di giudici (ex articolo 669-terdecies del codice civile) contro l'ordinanza cautelare del tribunale di Genova, emessa dal giudice unico Paolo Gibelli, che, il 16 agosto scorso, ha revocato sia il decreto di sospensione del cda della banca sia lo stop alla rinuncia all'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici della stessa Carige (l'ex ceo Piero Montani, oggi ad di Bper, e l'ex presidente, Cesare Castelbarco). Lo scrive Il Sole 24 ore.

La vicenda si era aperta il 25 luglio, quando, a fronte di un ricorso dei legali dei Malacalza (Giorgio De Nova, Andrea Monteverde e Massimo Cataldo), il presidente della sezione V civile del tribunale genovese, Mario Tuttobene, aveva decretato, appunto, la sospensione, inaudita altera parte del cda. Poi la questione è stata analizzata in udienza, di fronte al giudice Gibelli, il quale ha ritenuto che il ricorso, per quanto concerne l'istanza di sospensiva della delibera di nomina del cda, appaia "infondato perché gravemente carente nella indicazione del periculum in mora", in quanto "la troppo vaga prospettiva di danno indicata da Malacalza Investimenti" è "subvalente a fronte dei gravi rischi cui la sospensione del nuovo cda, ovvero di quello espresso ed in armonia col nuovo azionista di maggioranza Bper, esporrebbe la banca".

Mentre, per quanto concerne "l'autorizzazione a rinunciare all'azione" contro gli ex vertici, "la sospensiva risulta originariamente inefficace essendosi la rinuncia stessa già perfezionata anche prima dell'intervento reso inaudita altera parte". Il giudice, poi, ha argomentato nel dettaglio i motivi della sua decisione non trascurando, peraltro, di sottolineare che, l'eccezione sollevata da Malacalza sulle liste di formazione del cda di Carige, in particolare la questione di un collegamento in qualche modo "trilatero", tra Bper, Fitd e Ccb, "e derivante da comuni accordi con Bper appare profilo di non scarso interesse, di probabile approfondimento in sede di merito". E sarà lo stesso Gibelli, in qualità di giudice istruttore, a scrivere la sentenza di merito, con un procedimento della durata di almeno un anno. Molto prima, invece, già nel mese di settembre presumibilmente, arriverà il parere del collegio di giudici (che sarà composto da tre magistrati, sempre della sezione V del tribunale, Gibelli escluso) chiamati in causa dal reclamo di Malacalza. Reclamo che, argomentando la sussistenza del fumus boni iuris e del periculum in mora, chiede nuovamente la sospensione del cda e lo stop alla rinuncia transattiva all'azione di responsabilità.

Il collegio, da parte sua, potrebbe mantenere l'impostazione adottata dal giudice unico ma potrebbe anche decidere per una nuova sospensiva del cda. Una mossa che ributterebbe nel caos l'iter di fusione di Carige con Bper, anche perché, poi, non ci sarebbe più spazio per ricorsi fino al giudizio di merito, che arriverà in tempi lunghi.

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3110:24 ago 2022


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