TORINO (MF-DJ)--Nemmeno la politica locale toscana riesce a trovare un punto di incontro sul futuro della banca simbolo del territorio: B.Mps. Il Consiglio comunale di Siena non è riuscito infatti a produrre un documento unitario, al termine della seduta dedicata interamente al Monte dei Paschi. Eppure il sindaco Luigi De Mossi, così come il governatore Eugenio Giani, aveva battuto a lungo sull'esigenza di fare fronte comune, soprattutto ora col territorio messo sempre più all'angolo. E la presenza del presidente della Provincia Silvio Franceschelli, portabandiera del centrosinistra, scrive il Corriere Fiorentino, lasciava ben sperare. Invece. Il risultato, scandito da accuse reciproche, è impresso nei due testi portati in aula. Da una parte quello di Forza Italia, poi emendato dalla Lega, e dall'altra quello delle minoranze, bocciato.

La politica, dunque, chiama alle armi la Fondazione Mps. Il primo testo, su cui l'opposizione si è astenuta, dà infatti mandato al sindaco di intraprendere una serie di azioni, la più importante è la richiesta formale alla Fondazione Mps di fare causa alla banca per "un indennizzo", come ha detto De Mossi. Il sindaco in più di un'occasione aveva battuto su questo tasto, ma con il mandato consiliare la sua volontà assume un peso differente. "Sarà una partita fra tecnici, ma era doveroso riaffermare il ruolo della politica nell'interesse della città", ha sottolineato De Mossi. "Nell'ambito di una causa c'è sempre la possibilità a un certo punto di mettersi a un tavolo e strappare il male minore con una transazione. Il primo passo è introdurre l'azione giudiziaria, poi eventualmente ci si mette a un tavolo e si guarda se siamo più forti noi o loro", scrive la testata. II primo cittadino ha chiesto la sponda del presidente della Fondazione, Carlo Rossi. L'ente di Palazzo Sansedoni con questa azione chiuderebbe il cerchio, dopo la messa in mora e la richiesta stragiudiziale. "Adesso depositeremo l'atto di citazione per avviare l'azione in sede giudiziale e si concretizzerà il petitum. I tempi saranno diversi perché alcune azioni sono più avanti e altre più indietro - ha affermato Rossi - Detto questo, poi non siamo indisponibili a sederci per trattare".

Il presidente non ha voluto parlare di cifre, ma in ballo ci sarebbero quasi 4 miliardi di euro. Un somma che non potrà essere ottenuta per intero, perciò la strada per una trattativa resta aperta. "Nell'unica riunione alla quale ho partecipato, il ministero ha escluso dal tavolo il tema delle cause chiarendo che l'interlocutore è la banca" precisa il presidente della Fondazione. L'istituto di credito possiede azioni proprie pari al 3%, percentuale che Rossi ha giudicato troppo bassa come indennizzo. E le opposizioni? Per il Pd "la maggioranza ha perso un'occasione per creare un vero percorso di unità politica", mentre per l'ex sindaco Piccini (Per Siena) "il Comune ha preferito fermarsi alla forzatura della richiesta dei danni senza intraprendere un percorso costruttivo di qualsiasi tipo. Una scelta irresponsabile".

red/cce

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1409:40 gen 2021

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January 14, 2021 03:43 ET (08:43 GMT)