Moody's valuta l'Italia Baa3, appena un gradino sopra il livello non investment grade, e ha posto Roma su un outlook negativo dall'agosto 2002. Pubblicherà la sua decisione poco dopo le 22.00 ora locale (2100 GMT).

Un declassamento non solo scatenerebbe un'impennata dei rendimenti obbligazionari dell'Italia e affonderebbe le azioni delle sue banche, ma colpirebbe anche il debito di altri Paesi periferici dell'Eurozona e probabilmente peserebbe sull'euro, dicono gli analisti.

Si prevede che il divario attentamente monitorato tra i rendimenti dei BTP decennali italiani e i Bund tedeschi, meno rischiosi, possa aumentare a 2,5 punti percentuali (250 punti base) dai circa 175 punti base di giovedì.

Il debito italiano si troverebbe quindi su "un pendio scivoloso che potrebbe spiraleggiare in una maggiore turbolenza se il mercato non riceve rassicurazioni da altre parti", ha detto ING in una nota ai clienti martedì.

Gli analisti aggiungono, tuttavia, che l'impatto drammatico di un downgrade è una delle ragioni principali per cui l'agenzia probabilmente desisterà, nonostante le prospettive economiche e di finanza pubblica dell'Italia siano tutt'altro che rosee.

Il prodotto interno lordo italiano ha ristagnato nel terzo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti, dopo una contrazione dello 0,4% tra aprile e giugno, e il bilancio 2024 del Governo, caratterizzato da un taglio delle tasse, ha significativamente allentato la sua posizione fiscale.

La Commissione Europea ha previsto mercoledì che il debito dell'Italia, in proporzione il secondo più alto della zona euro, aumenterà marginalmente dal 140% del prodotto nazionale previsto per quest'anno al 141% nel 2025.

TRE ELIMINATI, UNO DA ELIMINARE

Tuttavia, Roma è già uscita indenne da altre tre revisioni nelle ultime settimane da parte di S&P Global, DBRS e Fitch, che non hanno apportato alcuna modifica al rating o alle prospettive del Paese.

I rendimenti delle obbligazioni italiane sono scesi nell'ultimo mese, sostenuti dalle speranze di una fine dei rialzi dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea e dalle decisioni benevole prese finora dalle società di rating.

Lo spread BTP-Bund si è ridotto di oltre 30 punti base rispetto al recente picco di 209 punti base del 9 ottobre.

Moody's, tuttavia, che la scorsa settimana ha declassato a negativo l'outlook sul debito sovrano degli Stati Uniti, è l'agenzia con il rating più basso sull'Italia e l'unica il cui outlook è negativo.

Diverse banche hanno emesso note questa settimana in vista della revisione di venerdì e, sebbene tutte evidenzino le terribili conseguenze che un declassamento avrebbe, nessuna lo considera probabile.

Barclays lo ha descritto come un "evento di rischio di coda" e Unicredit ha detto di vedere "una leggera possibilità" che l'agenzia alzi l'outlook dell'Italia a neutrale.

Alcuni analisti hanno notato che, sebbene le prospettive di crescita dell'Italia siano deboli, sono comunque migliori rispetto a quando Moody's ha modificato l'outlook in negativo, 15 mesi fa, a seguito del crollo del governo e nel bel mezzo di una crisi energetica.