Il fondo statunitense KKR si sta preparando a presentare un'offerta multimiliardaria per la rete fissa di Telecom Italia (TIM) entro la scadenza di domenica, nell'ambito di un piano sostenuto dal governo per rimodellare l'ex monopolio telefonico, hanno detto persone che hanno familiarità con la questione.

L'accordo con KKR è il fulcro della strategia dell'amministratore delegato di TIM Pietro Labriola per rimodellare il gruppo, gravato da 26 miliardi di euro (27,6 miliardi di dollari) di debito netto, e per consentire un nuovo inizio per la restante attività di servizi, che è stata duramente colpita dalla concorrenza dei prezzi nel suo mercato nazionale.

Si prevede che l'offerta finale sia sostanzialmente in linea con l'offerta preliminare di KKR, che valuta Netco - una joint venture che comprende la rete di accesso fissa di TIM e l'unità di cavi sottomarini Sparkle - intorno ai 23 miliardi di euro, includendo alcune componenti variabili, hanno detto le fonti.

Questo totale includerà probabilmente circa 10 miliardi di euro di debito e un pagamento fino a 2 miliardi di euro legato ad una potenziale futura combinazione con l'operatore di fibra ottica Open Fiber, sostenuto dallo Stato, secondo le fonti.

L'offerta di KKR prevede che NetCo assorba circa la metà dei 40.000 dipendenti nazionali di TIM, in linea con i piani precedentemente illustrati dall'azienda, hanno aggiunto le fonti.

La vendita è stata effettivamente approvata dall'amministrazione di destra del Primo Ministro Giorgia Meloni, che ha autorizzato il Tesoro a partecipare all'offerta di KKR per la rete di TIM, un asset ritenuto di interesse strategico nazionale.

Il Tesoro prevede di acquisire una partecipazione del 15-20% nell'attività NetCo per un importo massimo totale di 2,2 miliardi di euro, come parte di un accordo con KKR firmato in agosto.

Anche il fondo infrastrutturale italiano F2I è in lizza per partecipare all'operazione investendo circa 1 miliardo di euro, secondo una fonte separata, portando la partecipazione combinata in mani italiane a circa il 30%.

L'ingresso del Tesoro e di F2I sarà probabilmente attuato in una fase successiva, prima della chiusura dell'accordo, hanno detto le fonti.

Tuttavia, il buon esito della vendita dipende dall'appoggio del principale investitore di TIM, Vivendi, che ha espresso forti riserve sia sul prezzo che sulla sostenibilità dell'attività di servizio.

(1 dollaro = 0,9422 euro) (Servizio di Elvira Pollina - Redazione Keith Weir e Susan Fenton)