Il principale indice azionario canadese ha chiuso in ribasso lunedì, mentre alcuni settori sensibili ai tassi d'interesse, come le utility, hanno perso terreno in vista della decisione politica della Federal Reserve di questa settimana.

L'indice composito S&P/TSX della Borsa di Toronto ha chiuso in ribasso di 11,97 punti, pari allo 0,1%, a 21.837,18, pur rimanendo a portata di mano rispetto al massimo di quasi due anni registrato mercoledì scorso a 21.970,11.

I banchieri centrali statunitensi non dovrebbero tagliare i costi di prestito in occasione dell'annuncio della politica mercoledì, ma le loro nuove proiezioni economiche potrebbero essere una carta vincente.

"Gli investitori potrebbero guardare con particolare attenzione alle previsioni per capire se la banca centrale statunitense si atterrà o meno alla sua precedente previsione di tre tagli dei tassi d'interesse quest'anno", ha detto in una nota Colin Cieszynski, chief market strategist di SIA Wealth Management.

Il rendimento canadese a 10 anni ha toccato un massimo di un mese al 3,612% prima della decisione della Fed.

Gli investitori attendevano anche i dati sull'inflazione interna di martedì, che potrebbero offrire indizi sulle prospettive politiche della Banca del Canada. Gli economisti si aspettano che l'inflazione salga ad un tasso annuale del 3,1% a febbraio, dal 2,9% di gennaio.

Le società di telecomunicazioni e di servizi pubblici che pagano dividendi elevati potrebbero trarre particolare vantaggio dalla riduzione dei costi di prestito.

Il settore delle utilities è sceso dello 0,8% e i servizi di comunicazione sono scesi dello 0,7%. Anche il gruppo dei materiali, che comprende i minatori di metalli preziosi e di base e le società di fertilizzanti, ha subito un freno, con un calo dello 0,7%.

Al contrario, l'energia ha guadagnato lo 0,9%, in quanto il prezzo del petrolio è salito ai massimi di quattro mesi grazie alla diminuzione delle esportazioni di greggio dall'Iraq e dall'Arabia Saudita e ai segnali di una domanda e di una crescita economica più forti in Cina e negli Stati Uniti. I futures sul greggio statunitense sono saliti del 2,1% a 82,72 dollari al barile.

Anche le azioni di Nuvei Corp si sono distinte, con un balzo del 32,3% dopo che l'azienda di elaborazione dei pagamenti ha dichiarato di stare valutando proposte di privatizzazione. (Relazioni di Fergal Smith a Toronto e di Shubham Batra a Bengaluru; Redazione di Tasim Zahid, Anil D'Silva e Sharon Singleton)