Saipem : Caio; transizione energetica motore investimenti (Class Cnbc)
03 settembre 2021 alle 15:35
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MILANO (MF-DJ)--"La crescita chiama energia e il mix" di fonti di energia "evolverà nel tempo. Vediamo una ripresa del ciclo della domanda di energia tradizionale, me nel medio periodo anche di nuovi tipi di energia". Si tratta "dell'inizio di un nuovo ciclo di sviluppo economico che non vedrà solo idrocarburi ma anche altre risorse energetiche. Guardiamo poi al piano di resilienza come generatore di domanda di nuova infrastruttura. La transizione enegetica è motore di investimento e per noi è una buona notizia".
Lo ha affermato Francesco Caio, presidente di Saipem, intervistato da Class Cnbc a margine della 47* edizione del Forum The European House Ambrosetti - "Lo Scenario di Oggi e di domani per le strategie competitive".
Per quanto riguarda i conti dell'azienda, Caio ha puntualizzato che "il contesto è sfidante" ed è sì necessaria una riduzione dei costi, "ma sempre in ottica di crescita sulle vecchie energie, sulle nuove e sulle infrastrutture".
Riguardo al nuovo piano del gruppo Saipem, Caio ha infine ribadito che "siamo nel mezzo del processo". Il focus comunque sarà su "un ritorno a una profittabilità robusta" con l'azienda che punterà ad essere "protagonista anche sulle nuove energie".
Saipem S.p.A. è una società specializzata in servizi d'ingegneria e di costruzione destinati all'industria petrolifera e del gas. Il fatturato per attività è ripartito come segue:
- servizi d'ingegneria, costruzione e installazione (94%): servizi offshore (condotte sottomarine, piattaforme petrolifere, ecc.) e onshore (condotte in ambienti ostili, unità per la produzione di idrocarburi, installazioni per trivellazioni, raffinerie, ecc.), e costruzione di unità produttive flottanti;
- prestazioni di trivellazione offshore (6%).
La ripartizione geografica del fatturato è la seguente: Italia (4,4%), Europa (11,3%), Medio Oriente (29%), Africa subsahariana (26,5%), Estremo Oriente (11,6%), Americhe (8,8%), Comunità degli Stati Indipendenti (7%) e Nord Africa (1,4%).