Scholar Rock ha annunciato i nuovi dati della sperimentazione di Fase 1 DRAGON proof-of-concept di SRK-181, un inibitore selettivo dell'attivazione del TGFb1 di latenza, sviluppato con l'obiettivo di superare la resistenza alla terapia con inibitori del checkpoint nei pazienti con cancro avanzato. Questi dati saranno presentati in due poster durante il 38° Meeting & Pre-Conference annuale della Society for Immunotherapy of Cancer (SITC), che si terrà dall'1 al 5 novembre a San Diego. Il primo poster si concentra sui dati di sicurezza, efficacia e biomarcatori preliminari nei pazienti con carcinoma a cellule chiare a cellule renali (ccRCC) resistente agli anti-PD-1 nella Parte A2 (escalation della dose) e nella Parte B (espansione della dose) dello studio di Fase 1 DRAGON.

Il secondo poster si concentra sui dati preliminari dei biomarcatori della parte B dello studio in pazienti con diversi tipi di tumore. I dati presentati continuano a supportare la prova di concetto di SRK-181 in 28 pazienti con ccRCC pesantemente pretrattati e resistenti all'anti-PD-1. SRK-181 è stato generalmente ben tollerato e ha mostrato una promettente attività antitumorale in questa popolazione di pazienti. Scholar Rock ritiene che SRK-181 abbia il potenziale per superare questa esclusione delle cellule immunitarie e indurre la regressione del tumore quando viene somministrato in combinazione con la terapia anti-PD-(L)1, evitando potenzialmente le tossicità associate all'inibizione non selettiva del TGFb.

Lo studio clinico DRAGON di Fase 1 proof-of-concept (NCT04291079) in pazienti con tumori solidi localmente avanzati o metastatici è in corso. Lo studio sta attualmente arruolando e dosando pazienti in più coorti di proof of concept condotte in parallelo, tra cui il carcinoma uroteliale (UC), il melanoma cutaneo (MEL), il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), il carcinoma a cellule squamose della testa e del collo (HNSCC) e il carcinoma renale a cellule chiare ("ccRCC"). SRK-181 non è stato approvato per alcun uso dalla FDA o da altre agenzie regolatorie.

Questo impegno per sbloccare approcci terapeutici fondamentalmente diversi è alimentato da un'ampia applicazione di una piattaforma proprietaria, che ha sviluppato nuovi anticorpi monoclonali per modulare i fattori di crescita proteici con una straordinaria selettività.