MILANO (MF-DJ)--Unicredit nel quarto trimestre ha realizzato una perdita netta di 1,44 miliardi di euro. L'utile netto sottostante 2021 ha raggiunto 3,9 miliardi di euro, in rialzo di 2,6 miliardi rispetto all'anno precedente, superando la guidance posta ad oltre 3,7 miliardi, con un Rote sottostante del 7,5 per cento nel 2021. L'utile netto si è attestato invece a 1,5 mld. Confermata la guidance di un utile netto 2022 sopra i 3,3 miliardi, dato che corrisponderebbe - seguendo gli attuali criteri contabili - a un utile netto sottostante superiore ai 3,8 miliardi.
Nel quarto trimestre i costi totali sono rimasti sostanzialmente
invariati sia trimestre su trimestre che anno su anno a 2,5 miliardi, con
leva operativa positiva di circa 5 punti percentuali. Grazie ad un
approccio disciplinato, nel 2021 i costi totali sono rimasti invariati
rispetto all'esercizio precedente a 9,8 miliardi nonostante l'impatto
degli investimenti nel business, il rialzo dell'inflazione e la
normalizzazione delle retribuzioni variabili.
Il rapporto costi/ricavi si è attestato al 55,7 per cento nel
trimestre, in rialzo di 0,5 punti percentuali trimestre su trimestre e in
calo di 2,3 punti percentuali anno su anno, e al 54,6 per cento nel 2021,
in calo di 2,6 punti percentuali rispetto all'esercizio precedente.
Il costo del rischio contabile si è attestato a 37 punti base nel 2021,
in calo di 68 punti base rispetto all'esercizio precedente, registrando
una tendenza di diminuzione in tutte le divisioni.
La qualitá dell'attivo vede un rapporto tra crediti deteriorati lordi e
totale crediti lordi di gruppo al 3,6 per cento. Alla fine del trimestre
il Cet1 ratio contabile è pari al 15,03 per cento e il Cet1 ratio
pro-forma è pari al 14,13 per cento, dedotti circa 2,58 miliardi della
componente di riacquisti di azioni, al di sopra della guidance 2021 pari a 13,5-14 per cento. Il patrimonio netto tangibile si è attestato a 52,8
miliardi, in aumento del 4,4 per cento su base annua, mentre il valore
contabile netto per azione è stato pari a 23,9, in rialzo del 5,7 per
cento anno su anno, principalmente grazie all'utile netto.
La performance commerciale ha spinto i ricavi totali a 4,4 miliardi nel
quarto trimestre, con un aumento del 4,7 per cento anno su anno, e a 18
miliardi nel 2021, in rialzo del 4,8 per cento rispetto all'anno
precedente, oltrepassando il nostro target per il 2021 di 17,5 miliardi.
Questo risultato è principalmente trainato dalle ottime commissioni, in
rialzo dell'1,8 per cento su base trimestrale e dell'11,7 per cento anno
su anno ed attestatesi a 1,7 miliardi nel quarto trimestre.
Le commissioni relative al 2021 hanno totalizzato 6,7 miliardi, in
rialzo del 12,1 per cento rispetto all'anno precedente. Nel
quarto trimestre il margine di interesse è cresciuto del 6 per cento
trimestre su trimestre raggiungendo i 2,4 miliardi di euro, grazie al
beneficio da poste fiscali non ricorrenti positive in Germania e dalla
ripresa della domanda di finanziamenti.
Sempre nel 2021 il margine d'interesse è risultato in calo del 4 per
cento rispetto all'anno precedente attestandosi a 9,1 miliardi a seguito
di minori volumi di finanziamento e tassi della clientela.
Unicredit propone la distribuzione ordinaria agli azionisti per 3,75
miliardi di euro, composta da dividendi in contanti per circa 1,17
miliardi e riacquisti di azioni per circa 2,58 miliardi, sará presentata
all'assemblea degli azionisti del prossimo 8 aprile.
Il dividendo in contanti, spiega una nota, è soggetto all'approvazione
dell'assemblea degli azionisti, mentre il riacquisto di azioni proprie
deve essere approvato dagli organi di vigilanza e dall'assemblea degli
azionisti. Unicredit intende iniziare il riacquisto di azioni proprie non
appena possibile una volta ottenute le relative approvazioni. I dividendi
sono stati pari a 114 mln nel quarto trimestre, in calo del 32,9 per cento trim/trim e dell'8,2 per cento a/a con un contributo inferiore da Yapi Kredi (-56 mln trim/trim). I dividendi per il 2021 sono saliti del 25,2 per cento a/a attestandosi a 520 mln, con un maggiore contributo da Yapi Kredi (+18 mln a/a).
La conference call è stata anche l'occasione per illustrare le
strategie di crescita. "Unicredit ha giá molto valore, l'asticella per
operazioni di fusione e acquisizione è quindi alta. Possiamo entrare in
discussioni, in data room" con possibili partner ma "ciò non significa
chiudere" il deal. "Abbiamo criteri ben precisi per decidere di
procedere", ha affermato il ceo interpellato su eventuali ambizioni di
acquisizione di altre banche.
Per quanto riguarda l'Italia, "i risultati sono sotto gli occhi di
tutti. Non abbiamo bisogno di fare niente per aumentare le masse e quindi
se ci saranno opportunitá che supereranno i nostri criteri le
considereremo perchè è nel miglior interesse degli azionisti",
altrimenti no.
Abbandonati al momento i piani di crescita in Russia per linee esterne.
"Abbiamo fatto i primi" step "di due diligence ma per il
contesto geopolitico abbiamo deciso di ritirarci", ha detto Orcel
riferendosi all'ipotesi di M&A in Russia con Otkritie Bank.
Unicredit, ha aggiunto, "resta in Russia, fa parte della nostra rete e
abbiamo sempre avuto una presenza superiore al nostro costo del capitale.
Siamo contenti" del nostro presidio e "siamo impegnati a mantenerlo. Anche
perchè "non ha impatti significativi sul nostro costo del rischio visto
anche la dimensione sul totale delle nostre attivitá".
Riguardo all'ipotesi Otkritie il ceo ha spiegato che Unicredit avrebbe
conferito la sua banca in Russia diventando azionista di riferimento di
una banca piú grande. Nel dettaglio Unicredit stava valutando di
acquisire una quota di controllo nel corso dell'Ipo della banca per
integrare l'istituto a controllo pubblico nella banca russa di cui è giá
azionista.
claudia.cervini@mfdowjones.it
cce
MF-DJ NEWS
2811:00 gen 2022
(END) Dow Jones Newswires
January 28, 2022 05:00 ET (10:00 GMT)