Le azioni australiane hanno chiuso venerdì al livello più basso in più di una settimana, con i minatori in testa alle perdite a causa dei prezzi tiepidi del minerale di ferro, mentre la propensione al rischio ha subito un colpo dopo che la banca centrale ha segnalato ulteriori aumenti dei tassi di interesse per domare l'inflazione.

L'indice S&P/ASX 200 ha chiuso in ribasso dell'1,4% a 6.747,00 punti. Il benchmark ha perso il 2,1% questa settimana.

Il Governatore della Reserve Bank of Australia (RBA), Philip Lowe, ha affermato che i tassi di interesse sono più vicini alla normalizzazione dopo una serie di rialzi eccessivi, anche se ha avvertito che i tassi sono ancora bassi per riportare l'inflazione al target del 2%-3% della banca.

"La speranza di un picco dell'inflazione, accesa dal sorprendente aumento del tasso di disoccupazione, è stata completamente spenta dal discorso di oggi del Presidente della RBA Lowe", ha detto Hebe Chen, analista di mercato presso IG markets.

"Possiamo aspettarci che i tassi rimangano più alti più a lungo", ha detto Jessica Amir, stratega di mercato presso Saxo Capital Markets, aggiungendo che il mercato ha prezzato un rialzo dello 0,25% da parte della RBA il mese prossimo.

I minatori sono scivolati del 2,4% toccando il minimo di una settimana, seguendo il calo dei prezzi del minerale di ferro. Il sottoindice ha perso il 2,4% per la settimana.

Rio Tinto, BHP Group e Fortescue Metals sono crollati tra l'1,7% e il 2,3%.

I titoli finanziari si sono ritirati dello 0,8%, registrando il quinto calo settimanale consecutivo. Commonwealth Bank of Australia e Australia and New Zealand Banking Group hanno perso rispettivamente lo 0,9% e lo 0,8%.

Il calo dei prezzi del greggio nella notte ha trascinato i titoli australiani del settore energetico a un calo del 3%, nella terza perdita settimanale consecutiva. Woodside Energy e Santos sono scese rispettivamente del 2,9% e del 2,4%.

Nel frattempo, una serie di dati economici statunitensi ha ulteriormente intaccato il sentimento, non riuscendo a modificare il corso previsto di una stretta aggressiva da parte della Federal Reserve.

I dati hanno mostrato che le vendite al dettaglio statunitensi sono rimbalzate inaspettatamente nel mese di agosto, mentre il numero di persone che hanno presentato nuove richieste di sussidi di disoccupazione è sceso al minimo in più di tre mesi.

In Nuova Zelanda, il benchmark S&P/NZX 50 ha chiuso in ribasso dello 0,7% a 11.580,46 punti, segnando la peggiore settimana dal 17 giugno.