MILANO (awp/ats/ans) - Settimana, la prossima, con la lente all'inflazione Usa di marzo, attesa in accelerazione (al 3,4% dagli 'inflation swap' e al 3,5% dal consensus degli economisti) per effetto principalmente del forte rialzo dei prezzi dalla benzina.

"La componente core, soprattutto quella servizi ex housing, sarà da monitorare con particolare attenzione, in quanto una sorpresa al rialzo potrebbe aumentare i dubbi all'interno del board Fed sul futuro processo di rallentamento dell'inflazione", evidenziano gli analisti di Mps in vista del dato in arrivo mercoledì.

Sotto i riflettori anche la riunione della Bce di giovedì dalla quale non si attendono grandi sorprese, se non una conferma che giugno dovrebbe essere il mese indicato per il primo taglio. In Italia si guarda però soprattutto a martedì e alla presentazione del Def. Tra i dati macro le vendite al dettaglio (mercoledì) e il giorno dopo la produzione industriale che è prevista anche in Germania lunedì.

L'inflazione è in agenda giovedì anche dalla Cina: si prevede la conferma di una crescita dei prezzi al consumo ormai anemica. Alla luce delle scarse pressioni inflazionistiche, secondo gli analisti le autorità interne possono concentrare i propri sforzi nel supportare la crescita e, soprattutto, il comparto immobiliare che rimane l'anello debole dell'economia. Lo stesso giorno, negli Stati Uniti verrà pubblicato il dato relativo ai prezzi alla produzione, che assume un certo interesse in quanto alcune sue componenti rientrano anche nel deflatore Pce, la misura d'inflazione preferita dalla Fed.

Da calendario anche la stima preliminare di aprile sulla fiducia dei consumatori diffusa dall'Università del Michigan che è vista in modesta ripresa. Infine, mercoledì saranno pubblicati i verbali del Fmoc di marzo. "Nel complesso, la resilienza dell'economia e la vischiosità dell'inflazione rendono più incerto un primo taglio dei tassi a giugno: a differenza che per la Bce, è in aumento il rischio che quest'anno si possano vedere solo due tagli da 25 punti base, anziché tre", scrive Intesa Sanpaolo nel Weekly Monitor.

E sempre in tema di banche centrali, si riuniranno gli istituti neozelandese e canadese (entrambi mercoledì), che manterranno i tassi fermi. Dal Canada potrebbero, però, arrivare indicazioni di un possibile primo taglio a giugno dopo il recente debole dato sull'inflazione. Proprio sull'andamento dei prezzi al consumo la settimana si chiude con il dato armonizzato di Germania e Francia. Tra giovedì e venerdì, infine, l'Eurogruppo e l'Ecofin.