ZURIGO (awp/ats/awp) - La radicale trasformazione delle condizioni in materia di prestiti nel corso degli ultimi dodici mesi non incide sulla capacità di indebitamento delle società elvetiche. È quanto osserva la Banca cantonale di Zurigo (ZKB) in occasione della pubblicazione del suo "Swiss Rating Index".

Questo rapporto si basa sullo studio di oltre un centinaio di società, che vanno dalla centrale elettrica sull'Aare a Klingnau (AG) al colosso dell'alimentare Nestlé, passando dal costruttore di macchinari per gli imballaggi Bobst al Kinderspital di Zurigo, nonché ad alcuni municipi.

Il passaggio in un anno del tasso guida della Banca nazionale svizzera (BNS) da -0,75% a +1,50%, associato a un raffreddamento congiunturale sui due lati dell'Atlantico, ha complicato ulteriormente la questione dei debitori e portato la ZKB a procedere a diversi cambiamenti di rating nel corso dei primi sei mesi del 2023 rispetto ai due esercizi precedenti cumulati.

Stando agli autori dello studio, le prospettive in materia di valutazione sono tuttavia migliorate man mano che sono scomparsi i timori legati alla situazione sanitaria. Il volume dei crediti si avvicina a una nuova soglia di riferimento di 600 miliardi di franchi, di cui 459 miliardi (+141 miliardi in un anno) per le società indigene.