I fondi a leva che scambiano futures sui Treasuries statunitensi hanno aumentato la loro posizione corta netta record su tutta la curva, il che non servirà a placare le crescenti preoccupazioni dei regolatori sui potenziali rischi per la stabilità finanziaria che queste scommesse comportano.

Quest'anno gli hedge fund hanno rapidamente accumulato posizioni corte nei futures dei Treasuries statunitensi come parte del cosiddetto 'basis trade', un gioco di arbitraggio con leva finanziaria che trae profitto dalle differenze di prezzo tra le obbligazioni in contanti e i futures.

La Banca dei Regolamenti Internazionali ha avvertito che l'enorme accumulo di posizioni speculative sui Treasuries "rappresenta una vulnerabilità finanziaria", e un recente documento della Fed ha affermato che richiede un "monitoraggio diligente".

La differenza di prezzo tra le obbligazioni in contanti e i futures è minima, ma i fondi guadagnano grazie agli alti livelli di leva nel mercato repo e al volume di scambi.

I dati della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) relativi alla settimana conclusasi il 17 ottobre mostrano che i conti a leva - quei fondi e speculatori più propensi ad essere attivi nel commercio di base - sono cresciuti nello spazio a due, cinque e dieci anni di 250.000 contratti, per un totale di 4,71 milioni di contratti.

Si tratta di una cifra significativamente maggiore rispetto al picco della posizione corta netta combinata del 2019, pari a poco più di 4 milioni di contratti.

Il movimento è stato particolarmente forte nella parte più corta della curva. I conti con leva hanno aumentato la posizione corta netta nei futures a due anni di 133.000 contratti a 1,554 milioni di contratti e di 92.000 contratti nello spazio a cinque anni a 1,753 milioni.

Si tratta di un piccolo passo rispetto al record di short a due anni di 1,558 milioni di contratti nel 2019, e di un nuovo record di short a cinque anni.

Una posizione corta è essenzialmente una scommessa sul calo del prezzo di un'attività, mentre una posizione lunga è una scommessa sul suo aumento. Nelle obbligazioni, il calo dei prezzi indica rendimenti più elevati e viceversa.

Ma i fondi giocano sui futures dei Treasuries per altre ragioni, come i trade sul valore relativo e, quest'anno, il trade sulla base.

Questi trade sembrano essere un fattore chiave dietro il forte calo del mercato obbligazionario statunitense negli ultimi mesi, ma non l'unico.

Le preoccupazioni per la salute fiscale del Governo americano, l'aumento dell'emissione di debito da parte del Tesoro, il programma di 'quantitative tightening' in corso da parte della Fed, una crescita economica più forte del previsto e una rivalutazione delle prospettive dei tassi di interesse hanno contribuito allo straordinario selloff obbligazionario degli ultimi tempi.

La scorsa settimana i rendimenti lungo la curva hanno raggiunto i livelli più alti dal 2006-07 e giovedì l'intera curva del Tesoro, dalle scadenze a un mese a quelle a 30 anni, era a meno di mezzo punto base dal superare il 5%.

(Le opinioni espresse qui sono quelle dell'autore, editorialista di Reuters).