L'Unione Europea è stata finora in grado di raggiungere solo un accordo parziale sulla riforma delle regole di quotazione delle società per competere meglio con New York, in quanto i negoziati si sono arenati sulla portata e sulle garanzie delle strutture di voto multiplo delle azioni.

Il blocco sta cercando di dare impulso ai suoi mercati dei capitali rendendo la quotazione in borsa più conveniente e più attraente per le startup, aiutando a raccogliere fondi per gli investimenti nella crescita e ad alleggerire la pesante dipendenza delle aziende dai prestiti bancari per i finanziamenti.

Anche la Gran Bretagna post-Brexit sta riformando le sue regole di quotazione in modo simile, poiché anch'essa deve affrontare le aziende britanniche che scelgono di quotarsi a New York.

Il voto multiplo, un riferimento a diversi diritti di voto, è comune negli Stati Uniti, favorito in particolare dai fondatori di aziende tecnologiche, che consentono loro di continuare a controllare il processo decisionale anche dopo la quotazione della società.

In genere i voti dei fondatori hanno un peso maggiore rispetto a quelli degli azionisti ordinari.

Gli Stati dell'UE hanno un mosaico di regole nazionali, che vanno dal divieto alla possibilità di consentire diritti di voto multipli.

Le differenze tra i regimi nazionali creano ostacoli alla libera circolazione dei capitali all'interno del mercato interno, ha dichiarato la Commissione europea esecutiva dell'UE nel suo progetto di Legge sulle Inserzioni, la cui versione finale è ora in fase di negoziazione congiunta tra gli Stati dell'UE e il Parlamento europeo.

"Non è stato raggiunto un accordo sulla direttiva sulle strutture azionarie a voto multiplo", si legge in un documento redatto dalla Presidenza belga dell'UE.

Il commissario europeo per i servizi finanziari Mairead McGuinness ha dichiarato giovedì che, nonostante il raggiungimento di un accordo solo parziale sulla Legge sulle quotazioni, "l'intero pacchetto dovrebbe essere concordato a breve".

"Questo renderà più facile e più economico per le aziende quotarsi e rimanere quotate, soprattutto per le aziende più piccole", ha detto McGuinness, aggiungendo che i prospetti per i primi emittenti saranno più brevi e più snelli.

Le offerte secondarie da parte di società già quotate non dovranno produrre alcun prospetto, ha detto. (Relazioni di Huw Jones, a cura di Mark Potter)