I rendimenti dei Bund di riferimento dell'Eurozona sono stati scambiati vicino ai massimi di sei mesi giovedì, in vista dei dati chiave sull'inflazione previsti per venerdì, che potrebbero confermare le scommesse che la Banca Centrale Europea (BCE) sia pronta a tagliare i tassi di interesse la prossima settimana.

Gli investitori hanno preso fiato mentre i mercati attendono i dati sull'inflazione della zona euro e l'ultimo indice della spesa dei prezzi al consumo (PCE) degli Stati Uniti - l'indicatore dell'inflazione preferito dalla Federal Reserve - entrambi previsti per venerdì.

Il rendimento a 10 anni della Germania, il benchmark della zona euro, è sceso di un punto base (bp) al 2,67%, dopo aver toccato il livello più alto da metà novembre al 2,691%.

Il rendimento è salito mercoledì, mentre i BTP italiani hanno raggiunto il 4%, dopo che l'inflazione tedesca è aumentata leggermente più del previsto e un funzionario della Fed ha detto di non escludere un rialzo dei tassi.

Prima delle cifre relative all'intera zona euro, i dati di giovedì hanno mostrato che il tasso di inflazione della Spagna è salito al 3,8% nei 12 mesi fino a maggio, al di sopra della previsione media del 3,7% degli analisti intervistati da Reuters.

La BCE terrà la sua riunione politica la prossima settimana e si prevede che taglierà i tassi di 25 punti base.

I mercati monetari hanno previsto 58 punti base di allentamento monetario della BCE nel 2024, il che implica due tagli dei tassi e una probabilità del 30% circa di una terza mossa entro la fine dell'anno.

"La BCE non si impegnerà in una sequenza specifica di tagli dei tassi e rimarrà completamente dipendente dai dati", ha dichiarato Christoph Rieger, responsabile della ricerca sui tassi e sul credito presso Commerzbank.

"Il taglio dei tassi non sarà inoltre descritto come un allentamento monetario o una normalizzazione, ma piuttosto come una riduzione del grado di restrizione", ha aggiunto.

Anche il rendimento dei titoli di Stato tedeschi a due anni, più sensibile alle aspettative sui tassi, è sceso di 1 bp al 3,09%.

Gli investitori stavano anche analizzando i dati economici degli Stati Uniti. L'economia più grande del mondo è cresciuta più lentamente di quanto stimato in precedenza nel primo trimestre, come dimostrano i dati, suggerendo che la Fed è fermamente sulla strada del taglio dei tassi d'interesse quest'anno.

Le richieste di disoccupazione degli Stati Uniti, nel frattempo, sono aumentate a 219.000 unità, dato destagionalizzato, nella settimana conclusasi il 25 maggio. Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto 218.000 richieste nell'ultima settimana.

Il rendimento decennale dell'Italia è sceso di 2,8 bps al 3,97%.

Il divario di rendimento tra le obbligazioni italiane e quelle tedesche, un indicatore del premio di rischio che gli investitori cercano per detenere le obbligazioni dei Paesi più indebitati dell'area euro, si è leggermente ridotto a 130 punti base. (Redazione di Stefano Rebaudo e Joice Alves; Redazione di Mark Heinrich e Mark Potter)