PECHINO (awp/ats/ans) - Le borse cinesi chiudono ai minimi di giornata la seduta con una brusca correzione, scontando il fallimento del gruppo Zhongzhi e i nuovi problemi di Evergrande Nev, la controllata dei veicoli elettrici del gruppo immobiliare di Shenzhen, in insolvenza da fine 2021: l'indice Composite di Shanghai cede l'1,42%, a 2887,54 punti, mentre quello di Shenzhen perde l'1,88%, scivolando a quota 1740,08 punti.

La Prima corte intermedia del popolo di Pechino ha riferito venerdì di aver accettato la richiesta di fallimento e di liquidazione del gruppo Zhongzhi, che a novembre aveva dichiarato agli investitori di essere fortemente insolvente con passività fino a 64 miliardi di dollari a causa della crisi del settore immobiliare. Una mossa rapida, quella del tribunale, presa su una delle principali shadow bank cinesi negli sforzi per circoscrivere il rischio di contagio al settore finanziario.

Evergrande New Energy Vehicle (Nev), la controllata delle auto elettriche del colosso immobiliare cinese Evergande in default da fine 2021, ha invece riferito oggi "di aver appreso che il suo direttore esecutivo Liu Yongzhuo è in stato di detenzione" con le accuse legate a diversi crimini. È la stessa società ad aver reso noto gli sviluppi in una nota inviata alla Borsa di Hong Kong, ha dove i suoi titoli sono trattati.