ROMA (Reuters) - Nel 2022 il calo delle precipitazioni, accompagnato dall'aumento delle temperature, ha determinato una riduzione della disponibilità idrica nazionale che ha raggiunto il minimo storico, quasi il 50% in meno rispetto all'ultimo trentennio 1991-2020.

E' quanto si legge nel rapporto annuale Istat reso noto oggi, in cui si aggiunge che circa il 20% del territorio nazionale è stato interessato lo scorso anno da una siccità estrema e circa il 40% da una siccità severa e moderata.

"Alla diminuita disponibilità di acqua si è associata negli ultimi anni la frequenza e l'intensita di eventi estremi, anche recenti, come alluvioni e crisi idriche", sottolinea l'Istituto.

La siccità e i problemi di approvvigionamento di acqua hanno influito pesantemente sull'annata agricola appena trascorsa, facendo registrare, nei conti economici nazionali, una riduzione della produzione, del valore aggiunto e dell'occupazione del settore agricolo.

Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha detto a Reuters il mese scorso che il Paese deve adattarsi alla nuova realtà, poiché "la siccità non è un'emergenza (una tantum)".

L'anno scorso la scarsità di acqua ha causato una drastica flessione della produzione di olio d'oliva, al livello più basso dal 1990, secondo Istat.

(Valentina Consiglio, editing Alessia Pé)